Lombardia: per l'emergenza abitativa i beni confiscati alle mafie
La Lombardia è pronta per essere parte attiva nella gestione dei beni sequestrati alle mafie. E’ questo il messaggio che esce dalla partecipata seduta di venerdì 21 della Commissione speciale Antimafia, presieduta da
Gian Antonio Girelli (PD). I lavori si sono svolti in sessione congiunta con l’omologa istituzione del Comune di Milano e alla presenza del governatore
Roberto Maroni e del Prefetto
Umberto Postiglione, direttore dell’Age...
La Lombardia è pronta per essere parte attiva nella gestione dei beni sequestrati alle mafie. E’ questo il messaggio che esce dalla partecipata seduta di venerdì 21 della Commissione speciale Antimafia, presieduta da
Gian Antonio Girelli (PD). I lavori si sono svolti in sessione congiunta con l’omologa istituzione del Comune di Milano e alla presenza del governatore
Roberto Maroni e del Prefetto Umberto Postiglione, direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. “La relazione del Prefetto Umberto Postiglione – ha commentato il Presidente Girelli - è stata di enorme interesse perché ci ha permesso di focalizzare ulteriormente i temi sui quali occorre lavorare, in particolare la possibilità di accedere come Regione alla banca dati dei beni confiscati e di co-gestire questi beni, la necessità di fare in modo che la confisca delle aziende non si traduca in perdita di posti di lavoro, la garanzia che i beni confiscati restino in Regione e vengano messi a disposizione non solo degli enti pubblici ma anche delle realtà associative. Mi auguro che i contenuti e i temi emersi questa mattina possono essere rapidamente tradotti in protocolli di intesa ufficiali e registro con soddisfazione come anche il Presidente Roberto Maroni abbia convenuto sull’importanza e la necessità che su questi punti siano presi subito impegni concreti e siano date risposte tempestive". In Lombardia, tra case, aziende e altri beni si parla di circa 1600 sequestri. “La Regione – ha spiegato il governatore Roberto Maroni - è disponibile a partecipare alla gestione e all'assegnazione, aiutando l'assegnatario a operare, come abbiamo fatto con la pizzeria Wall Street di Lecco, a cui abbiamo dato 400 mila euro per ripartire. Avere la mappa dei beni confiscati non è sufficiente, i beni bisogna farli fruttare, quindi utilizzarli anche da parte degli enti locali e delle associazioni. In Lombardia ci sono circa 1600 tra immobili e aziende e ci sono terreni, palazzi, case e alcune di queste potrebbero essere destinate all'edilizia residenziale”.
Roberto Maroni e del Prefetto Umberto Postiglione, direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. “La relazione del Prefetto Umberto Postiglione – ha commentato il Presidente Girelli - è stata di enorme interesse perché ci ha permesso di focalizzare ulteriormente i temi sui quali occorre lavorare, in particolare la possibilità di accedere come Regione alla banca dati dei beni confiscati e di co-gestire questi beni, la necessità di fare in modo che la confisca delle aziende non si traduca in perdita di posti di lavoro, la garanzia che i beni confiscati restino in Regione e vengano messi a disposizione non solo degli enti pubblici ma anche delle realtà associative. Mi auguro che i contenuti e i temi emersi questa mattina possono essere rapidamente tradotti in protocolli di intesa ufficiali e registro con soddisfazione come anche il Presidente Roberto Maroni abbia convenuto sull’importanza e la necessità che su questi punti siano presi subito impegni concreti e siano date risposte tempestive". In Lombardia, tra case, aziende e altri beni si parla di circa 1600 sequestri. “La Regione – ha spiegato il governatore Roberto Maroni - è disponibile a partecipare alla gestione e all'assegnazione, aiutando l'assegnatario a operare, come abbiamo fatto con la pizzeria Wall Street di Lecco, a cui abbiamo dato 400 mila euro per ripartire. Avere la mappa dei beni confiscati non è sufficiente, i beni bisogna farli fruttare, quindi utilizzarli anche da parte degli enti locali e delle associazioni. In Lombardia ci sono circa 1600 tra immobili e aziende e ci sono terreni, palazzi, case e alcune di queste potrebbero essere destinate all'edilizia residenziale”.