Regione Lombardia: assistenza qualificata e sostegno economico alle famiglie

La Regione valorizza e sostiene il lavoro di assistenza e cura svolto dagli assistenti familiari. Lo prevede un progetto di legge approvato oggi all’unanimità dalla Commissione consiliare Sanità, presieduta da Fabio Rizzi (LN). Il provvedimento, primo firmatario Carlo Borghetti (PD), è giunto all’approvazione dopo un lungo e approfondito lavoro, coordinato dalla relatrice Maria Teresa Baldini (Gruppo Misto – Fuxia People). Molte le novità introdotte a sostegno delle famiglie con persone in co...

La Regione valorizza e sostiene il lavoro di assistenza e cura svolto dagli assistenti familiari. Lo prevede un progetto di legge approvato oggi all’unanimità dalla Commissione consiliare Sanità, presieduta da Fabio Rizzi (LN). Il provvedimento, primo firmatario Carlo Borghetti (PD), è giunto all’approvazione dopo un lungo e approfondito lavoro, coordinato dalla relatrice Maria Teresa Baldini (Gruppo Misto – Fuxia People). Molte le novità introdotte a sostegno delle famiglie con persone in condizioni di non autosufficienza: in caso di necessità ci si potrà rivolgere a sportelli di ascolto che valuteranno i bisogni, orientando la scelta verso il servizio assistenziale più idoneo, anche grazie alle informazioni disponibili in appositi Registri territoriali, vere e proprie banche dati sulle competenze, i percorsi di formazione e le disponibilità orarie degli assistenti familiari iscritti. Una maggiore attenzione viene posta alla promozione delle competenze socio-assistenziali delle badanti, circa 200mila in tutta la Lombardia: per svolgere le mansioni di assistente familiare occorrerà essere maggiorenni, senza condanne penali, in possesso di titoli di studio o formazione in campo assistenziale o sociosanitario riconosciuti nell‘Unione europea. Oppure – se provenienti da Paesi extra UE (Moldavia, Ucraina ad esempio) – bisognerà avere esperienze specifiche di almeno 12 mesi. Gli assistenti familiari iscritti nei Registri dovranno anche essere in possesso di nozioni di economia domestica e, se stranieri, aver superato il test di lingua italiana, di livello A2. Previsti, inoltre, percorsi di formazione professionale promossi dalla Regione. Soddisfazione per l’approvazione all’unanimità del progetto di legge è stata espressa dal Presidente della Commissione, Fabio Rizzi (LN). “Si tratta - ha dichiarato – di una bella pagina scritta da tutti i membri della Commissione che hanno dato prova della qualità e della serietà con cui si è affrontato un problema gravoso e delicato per molte famiglie lombarde”. “E’ un grande passo avanti che Regione Lombardia compie nei confronti del prendersi cura di soggetti non autosufficienti – ha sottolineato la relatrice Maria Teresa Baldini (Gruppo Misto – Fuxia People) -. Significa responsabilizzare le mansioni di cura della persona, come accudimento del valore della persona fragile e di chi l’assiste”. “Il nostro intento è valorizzare il lavoro di assistenza familiare, promuovendo percorsi formativi e mettendo a disposizione delle famiglie sportelli informativi - ha commentato Carlo Borghetti (PD), primo firmatario e co-relatore del provvedimento -. Auspico, inoltre, che con questa proposta di legge si possano creare nuove occasioni occupazionali anche per italiani, avendo dato una più precisa e regolamentata definizione del lavoro di assistente familiare”. Ora il progetto di legge dovrà passare in Commissione Bilancio per l’approvazione della norma finanziaria che prevede una dotazione iniziale di 700mila euro, per poi approdare in Aula martedì 28 aprile.