Regione Lombardia: con 'Garanzia Giovani' creati 6 mila posti di lavoro

"Abbiamo un obiettivo ambizioso: favorire l'ingresso nel mondo del lavoro di 52.000 giovani entro un anno e mezzo, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione". Lo ha detto l'assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro
Valentina Aprea intervenendo all'incontro 'Scuole e università protagoniste di Garanzia Giovani' che si è svolto nei giorni scorsi a Palazzo Lombardia. "In particolare - ha spiegato l'assessore - vogliamo coinvolgere 21.000 del flusso, in uscita...

"Abbiamo un obiettivo ambizioso: favorire l'ingresso nel mondo del lavoro di 52.000 giovani entro un anno e mezzo, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione". Lo ha detto l'assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro

Valentina Aprea intervenendo all'incontro 'Scuole e università protagoniste di Garanzia Giovani' che si è svolto nei giorni scorsi a Palazzo Lombardia. "In particolare - ha spiegato l'assessore - vogliamo coinvolgere 21.000 del flusso, in uscita dai corsi di formazione professionale, e 31.000 dello stock, ragazzi che hanno chiuso il loro percorso di formazione da più di quattro mesi". "Vogliamo caratterizzare questa 'fase 2' di 'Garanzia Giovani' - ha proseguito l'assessore Aprea - con 13.000 assunzioni e 22.000 tirocini. Per questo offriamo alle imprese gli strumenti e le agevolazioni previste dal programma, che si rivolge ai cittadini tra i 15 e i 29 anni, a cui aggiungiamo le risorse strategiche di Regione Lombardia, incluso il nuovo 'ponte generazionale', che facilita l'ingresso di giovani lavoratori in azienda". Ai lavori hanno partecipato Gianni Bocchieri, direttore generale assessorato Istruzione, Formazione e Lavoro, Paolo Reboani, presidente di Italia Lavoro, Mario Gatti, direttore di sede dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Giuseppe Bonelli, dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia. "E' ormai indispensabile - ha spiegato l'assessore Aprea - che ci sia un collegamento sempre più stretto tra momento educativo e inserimento lavorativo. Il giovane, terminati gli studi, entro 4 mesi ha una proposta di lavoro: tirocinio, contratto di 6 mesi, contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Se così sarà, per noi questo è un successo formativo. In precedenza ci si accontentava del conseguimento del titolo; oggi ciò che conta è la continuità tra circuito educativo-formativo e lavorativo". L'attenzione dell'assessore si è soffermata in particolare sulle potenzialità dei Poli Tecnico Professionali (PTP), su cui Regione Lombardia e Ufficio scolastico regionale stanno lavorando. L'obiettivo è di premiare le attività volte a realizzare traguardi e risultati che qualificano in maniera peculiare l'identità e la funzione dei PTP e "valorizzare quei PTP che garantiscono una interconnessione solida, proficua e funzionale tra i soggetti della filiera formativa e le imprese della filiera produttiva". "Abbiamo 360.000 euro a disposizione - ha sottolineato Aprea - da destinare ai 12 migliori PTP, che saranno premiati con 30.000 euro ciascuno in base ad alcuni indicatori specifici e, fra questi, la costituzione e attivazione dei Comitati Tecnico Scientifici all'interno delle singole istituzioni scolastiche e la formazione di gruppi di docenti dell'area tecnica con esperienze di affiancamento da parte di esperti aziendali". A questi si aggiungono - a testimonianza dell'orientamento delle politiche di Regione Lombardia per favorire un proficuo contatto tra scuola e imprese - le attività didattiche laboratoriali esterne (curriculari o extracurriculari) di almeno 20 ore presso i partner o nelle aziende del PTP oppure presso centri di ricerca e università. Buone notizie arrivano anche da Italia Lavoro, il cui presidente ha anticipato che proseguirà il positivo percorso avviato con il programma Fixo e che, a breve, sarà varato il Piano nazionale finanziato con circa 35 milioni di euro, 4 dei quali potrebbero essere destinati alla Lombardia. L'occasione è stata utile anche per fare un punto della situazione sull'andamento di 'Garanzia Giovani', il cui monitoraggio settimanale ha posto in evidenza che "in Lombardia continuano le prese in carico e gli inserimenti lavorativi: dei 21.418 giovani che hanno scelto l'operatore, 15.342 sono già stati convocati e 6.248 sono stati attivati nel mercato del lavoro", ha riferito l'assessore Aprea. "Siamo convinti che, grazie alle novità introdotte, che varranno per tutte le assunzioni effettuate dalla data di avvio del programma - ha proseguito Aprea - si ridurrà il divario tra gli inserimenti lavorativi e la fruizione degli incentivi. Gli ottimi risultati del nostro sistema potranno, quindi, ulteriormente migliorare attraverso la maggiore efficacia delle misure". "Le modifiche del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali al 'bonus occupazionale' e al 'profiling' renderanno più accessibili le misure, superando i problemi segnalati dagli operatori in fase di attuazione delle misure ", ha spiegato l'assessore. "Grazie al nostro sistema di monitoraggio e al report che settimanalmente pubblichiamo - è entrata nel merito Aprea - abbiamo potuto dimostrare come, rispetto al numero totale delle assunzioni realizzate grazie a Garanzia Giovani, solo un numero molto esiguo avesse accesso al bonus. Al 23 gennaio, su 3.008 assunzioni, solo 939 sono state incentivate. Le principali cause sono riconducibili alla formula con cui i giovani vengono classificati in fasce di bisogno di aiuto e nel mancato computo delle proroghe del contratto a termine". "Con la pubblicazione dei provvedimenti di modifica firmati dal Ministero - ha aggiunto l'assessore - entreranno in vigore le nuove regole di accesso al bonus, come ad esempio la possibilità di cumulo con altre forme di incentivo, che renderanno più agevole la fruizione della misura a vantaggio delle imprese e dei giovani iscritti al programma". "Siamo lieti che il Ministero abbia ascoltato le richieste più volte avanzate dalla Regione Lombardia e che abbia fatto tesoro dei dati restituiti dalle nostre rilevazioni per migliorare il funzionamento del bonus e prevedere un sistema di profilatura più aderente alle caratteristiche dei giovani iscritti. Credo che questo rappresenti un caso di proficua reciproca collaborazione tra lo Stato e le Regioni che possono contribuire a migliorare le esperienze di politica attiva a livello nazionale, sulla base delle rilevazioni effettuate sul territorio e delle competenze acquisite nel corso degli anni" ha argomentato l'assessore Aprea. "Auspico che anche per il futuro - ha concluso - le politiche attive non siano gestite a livello centralistico, senza tenere conto delle esperienze regionali, che hanno dimostrato di essere quelle maggiormente in grado di monitorare il mercato del lavoro a livello territoriale e fornire le risposte più adeguate".