Regione: una legge per proteggere gli animali utilizzati nella sperimentazione
Sarà esaminato dall’Assemblea il 17 febbraio il progetto di legge per la protezione degli animali utilizzati per la ricerca e la sperimentazione, approvato mercoledì 28 a maggioranza (a favore hanno votato FI, NCD, Lega Nord, Lista Maroni Presidente, la consigliera Baldini del gruppo Misto; astenuti M5S, PD, Patto civico) dalla Commissione consiliare Sanità. Il testo, illustrato da Stefano Carugo (NCD), introduce tra l’altro norme per la promozione dei metodi alternativi. Motivando il vo...
Sarà esaminato dall’Assemblea il 17 febbraio il progetto di legge per la protezione degli animali utilizzati per la ricerca e la sperimentazione, approvato mercoledì 28 a maggioranza (a favore hanno votato FI, NCD, Lega Nord, Lista Maroni Presidente, la consigliera Baldini del gruppo Misto; astenuti M5S, PD, Patto civico) dalla Commissione consiliare Sanità. Il testo, illustrato da Stefano Carugo (NCD), introduce tra l’altro norme per la promozione dei metodi alternativi. Motivando il voto di astensione del gruppo M5S, la consigliera Paola Macchi ha rimarcato che "se il progetto di legge avesse accolto i nostri emendamenti avremmo votato a favore perché la maggioranza avrebbe dimostrato una reale intenzione di portare in Lombardia tecniche sostitutive alla sperimentazione animale. Chiedevamo che ci fossero precisi riferimenti ad un articolo della legge 413 del 1993 che obbliga le università a fornire metodologie didattiche senza uso di animali e di istituire borse di studio che permettessero agli studenti universitari di formarsi presso università europee che si sono distinte per la ricerca di metodi didattici che non prevedono sperimentazione animale. Così non è stato, nemmeno per i riferimenti a una legge nazionale esistente da vent'anni. Riporteremo le nostre argomentazioni in aula, facendoci portavoce dell'indignazione di migliaia di cittadini che rispettano e amano gli animali, come il Movimento 5 stelle ha sempre fatto". Recependo quanto predisposto dalla nuova disciplina in materia di sperimentazione animale, introdotta con il d.lgs. 26/2014, il provvedimento riconosce l'Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell'Emilia-Romagna come centro di riferimento nazionale per i metodi alternativi. Spetterà al centro di Brescia la consulenza sulla pertinenza normativa e l’idoneità dei metodi alternativi, la valutazione del benessere e la cura degli animali da laboratorio La norma finanziaria, che dovrà essere approvata dalla Commissione consiliare Bilancio, prima della discussione in Aula, prevede per la promozione e il sostegno alla ricerca di sistemi alternativi, un finanziamento di 100mila euro.