I Comuni in Regione per parlare di Pedemontana: "Attenzione, precauzione, tutela del territorio"

I sindaci della tratta B2 di Pedemontana (quelli dei Comuni compresi tra Lentate sul Seveso e Bovisio Masciago) più quello di Desio mercoledì sono stati in Regione per la seconda conferenza di servizi. Sul tavolo, ancora una volta, il discorso diossina.

Un nuovo incontro in Regione Lombardia. Più esattamente la seconda conferenza di servizi per affrontare ancora una volta il tema della diossina e del piano di caratterizzazione in vista della realizzazione dell'autostrada Pedemontana. E' quello che si è svolto mercoledì 29 alla presenza dei sindaci della tratta B2 (da Lentate sul Seveso a Bovisio Masciago) più Desio.

Al termine dell'incontro i sindaci hanno voluto rilasciare un comunicato congiunto per informare i cittadini, nella convinzione che ancora molto ci sia da fare ma che qualche passo avanti significativo sia anche stato compiuto:


Il 29 luglio si è svolta in Regione la seconda conferenza dei servizi per esaminare le integrazioni al piano di caratterizzazione che la società incaricata di realizzare l'autostrada Pedemontana ha dovuto presentare dopo il primo incontro del 9 aprile scorso, quando, proprio grazie al lavoro congiunto dei Comuni di Seveso, Barlassina, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e Desio, era stato “sospeso” il procedimento in quanto a Pedemontana erano stati imposti nuovi, ulteriori approfondimenti per un esame più attento delle aree potenzialmente contaminate da diossina dopo l'incidente del 10 luglio 1976.

Se il nuovo piano è stato comunque ritenuto migliorativo rispetto al precedente (solo per fare un esempio, i punti di indagine proposti da Pedemontana aumenteranno da 128 a 168 mentre i campionamenti a oltre 500) i rappresentanti dei cinque Comuni, trovando riscontro e sostegno nel Presidente della Conferenza dei Servizi dottor Di Nuzzo Nicola, di Regione Lombardia, hanno chiesto ed ottenuto altri 10 punti di indagine, in particolare tra Bovisio e Desio, sottolineando così il principio che un esame approfondito del potenziale livello di contaminazione non può essere limitato alle ex zone “A”, “B” e di “Rispetto (R)” classificate nei lontani 1976 e 1977, ma che si deve invece considerare un ambito più esteso in quanto la classificazione originaria fu fatta sulla base delle conoscenze tecnico-scientifiche dell'epoca e che quindi non offre oggi alcuna certezza circa l'esatta suddivisione delle zone contaminate e questo in particolare tra le zone B e R.

Anche per quanto riguarda la viabilità accessoria, già inclusa nell’aggiornamento del piano, dopo le richieste della prima conferenza di servizi, siamo passati da un interasse lineare tra i punti di 400 metri ad uno di 100 metri, maggiormente coerente con la maglia di 100x100 metri adottata, aumentando ulteriormente i punti di campionamento.

Ancora una volta i Comuni hanno evidenziato che il piano di caratterizzazione deve avere l'obiettivo principale di fare una mappatura precisa della contaminazione da diossina e ciò sopratutto per tutelare la popolazione se e quando sarà realizzata concretamente l'autostrada. Anche la Provincia di MB da parte sua ha prescritto un raffittimento della maglia di campionamento che porterà un ulteriore sensibile miglioramento delle conoscenze sulla reale distribuzione della contaminazione.

E' stata inoltre ribadita l'imprescindibile supervisione dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (Arpa) durante l'effettivo svolgimento dei campionamenti congiuntamente alla presenza di un tecnico incaricato dalle amministrazioni comunali. Su questo aspetto i  Comuni hanno riaffermato l'importanza di uno scambio continuo e costante di informazioni durante il piano e questo sia, appunto, per mantenere il controllo sui prelievi sia per aggiornare costantemente tutta la cittadinanza. Alla fine del piano di caratterizzazione  (si prevedono 6/8 mesi) sarà convocata una nuova conferenza di servizi con l'obiettivo di esaminare i risultati e decidere eventuali nuove azioni. Attenzione, precauzione, tutela del territorio e della popolazione in un percorso che deve essere “pubblico” e costantemente monitorato.

Queste, in sintesi, sono state le linee guide dei cinque Comuni nell'esame della caratterizzazione presentata da Pedemontana, ben consapevoli che il piano è solo l’occasione per comprendere la reale diffusione della diossina nel suolo e sottosuolo, dopo numerosi anni dall’incidente Icmesa.

Al momento si parla anche di eventuali progetti alternativi, ma un riscontro della quantità di diossina presente e la superficie territoriale coinvolta aiuta a capire l’entità economica che una eventuale bonifica di milioni di metri cubi di terreno può comportare

1 commenti

roberto :
se avessero fatto un progetto iniziale più alto che passasse verso Como si sarebbe evitato il problema diossina con tutti i costi che questo problema comporta. | lunedì 03 agosto 2015 12:00 Rispondi