Bovisio M., Movimento 5 Stelle: il Consiglio comunale dice no alle videocamere
Una semplice comunicazione non basta. Soprattutto se accompagnata da una firma anonima: il Consiglio comunale, ieri sera, ha detto no alla richiesta del Movimento 5 Stelle di poter riprendere con videocamera l’intera seduta. Una decisione dettata da motivazioni tutt’altro che improvvisate e di comodo, considerando che il sindaco
Emanuele Galimberti e i capigruppo si sono riuniti per quasi un’ora con il segretario generale
Luca Sparagna prima di dare avvio a...
Una semplice comunicazione non basta. Soprattutto se accompagnata da una firma anonima: il Consiglio comunale, ieri sera, ha detto no alla richiesta del Movimento 5 Stelle di poter riprendere con videocamera l’intera seduta. Una decisione dettata da motivazioni tutt’altro che improvvisate e di comodo, considerando che il sindaco
Emanuele Galimberti e i capigruppo si sono riuniti per quasi un’ora con il segretario generale
Luca Sparagna prima di dare avvio alla seduta e comunicare il diniego ai grillini che, al contrario, erano convinti di avere tutte le carte in regola. Nel fine settimana avevano inviato una mail al sindaco comunicando la loro intenzione, ribadita ieri mattina presentando la stessa lettera all’ufficio Protocollo. Per loro tanto bastava. Al punto che si sono presentati in aula con due videocamere montate su cavalletti per dare seguito alla loro comunicazione. “Loro sostengono di averne il diritto – ha dichiarato il segretario generale in apertura di seduta – io dico che queste non possono essere fatte da chiunque non essendo materia disciplinata dal nostro regolamento comunale. Innanzitutto non basta una comunicazione, ma occorre una autorizzazione. In altri Comuni dove ho lavorato è stata data, ma a giornalisti e televisioni locali, non a singoli cittadini. E, oltretutto, ci sono limiti dettati dalla privacy”. Il sindaco Emanuele Galimberti ha voluto precisare che il diniego non è dettato da motivi politici, bensì da aspetti formali che vanno salvaguardati: “Sì alle riprese, nel rispetto delle regole. Modificheremo il regolamento del Consiglio comunale, anche perché sostituendo l’impianto audio doteremo l’aula consiliare di videocamere. Il problema oggi non è solo capire chi fa le riprese, come, a che titolo, ma anche avere certezze sull’utilizzo di quelle immagini. Ovvero ci dev’essere una persona che si assume tutte le responsabilità, civili e penali, anche sul trattamento dei dati”.
Emanuele Galimberti e i capigruppo si sono riuniti per quasi un’ora con il segretario generale
Luca Sparagna prima di dare avvio alla seduta e comunicare il diniego ai grillini che, al contrario, erano convinti di avere tutte le carte in regola. Nel fine settimana avevano inviato una mail al sindaco comunicando la loro intenzione, ribadita ieri mattina presentando la stessa lettera all’ufficio Protocollo. Per loro tanto bastava. Al punto che si sono presentati in aula con due videocamere montate su cavalletti per dare seguito alla loro comunicazione. “Loro sostengono di averne il diritto – ha dichiarato il segretario generale in apertura di seduta – io dico che queste non possono essere fatte da chiunque non essendo materia disciplinata dal nostro regolamento comunale. Innanzitutto non basta una comunicazione, ma occorre una autorizzazione. In altri Comuni dove ho lavorato è stata data, ma a giornalisti e televisioni locali, non a singoli cittadini. E, oltretutto, ci sono limiti dettati dalla privacy”. Il sindaco Emanuele Galimberti ha voluto precisare che il diniego non è dettato da motivi politici, bensì da aspetti formali che vanno salvaguardati: “Sì alle riprese, nel rispetto delle regole. Modificheremo il regolamento del Consiglio comunale, anche perché sostituendo l’impianto audio doteremo l’aula consiliare di videocamere. Il problema oggi non è solo capire chi fa le riprese, come, a che titolo, ma anche avere certezze sull’utilizzo di quelle immagini. Ovvero ci dev’essere una persona che si assume tutte le responsabilità, civili e penali, anche sul trattamento dei dati”.