Corto circuito all'ora di cena: appartamento devastato

CARATE BRIANZA - Uno spaventoso incendio, nella serata di ieri, ha distrutto un'abitazione in via Gabrio Casati. Le fiamme hanno raggiunto anche quella a fianco, ma sono state domate in un'ora e mezza di intervento dai Vigili del fuoco. Tre le persone accompagnate in ospedale, tra le quali una donna in gravidanza.

Un appartamento devastato, un altro probabilmente inagibile, danni enormi per i due a fianco. E tre persone in ospedale. E' il bilancio dell'incendio divampato ieri al primo piano di un'abitazione al civico 29 di via Gabrio Casati a Carate Brianza.

Per fortuna è accaduto poco dopo l'ora di cena e non di notte, altrimenti le conseguenze avrebbero potuto essere di tutt'altro tipo. "La causa - racconta un familiare del proprietario dell'appartamento - è stata con ogni probabilità un corto circuito. Chi osserva da fuori vede un comignolo, ma in realtà il camino non l'abbiamo mai utilizzato, non abbiamo neanche la stufa. Anche i Vigili del fuoco non riescono a darsi altre spiegazioni".

Già, i Vigili del fuoco, accorsi in gran numero per domare le fiamme, prima che potessero avvolgere anche l'abitazione a fianco, che porta i segni del disastro ma soprattutto tanta acqua: perché i pompieri hanno dovuto lavorare per più di un'ora e mezza per riuscire a ristabilire le condizioni di sicurezza.

Sul posto anche i Carabinieri della Compagnia di Seregno e le ambulanze. Tre le persone accompagnate in ospedale a causa del fumo. Un anziano, un bambino, una donna in gravidanza che tuttavia è stata dimessa oggi in mattinata.

"Ora - spiegano i proprietari - resta da verificare l'agibilità degli appartamenti. I due a lato (piano terra e primo piano) possiamo occuparli. Quello dell'incendio è devastato, quello sotto potrebbe essere dichiarato inagibile, stiamo attendendo gli accertamenti dei Vigili del fuoco. Per fortuna è accaduto di sera e siamo tutti della stessa famiglia. Altri fratelli o sorelle vivono nei paraggi. In qualche modo cercheremo di ospitare quelli più in difficoltà e di rimboccarci le maniche per far fronte al disastro subito".