Suicidio per Salvatore Crisopulli: ruolo marginale nella vicenda dell'architetto Molteni
CESANO MADERNO - Anche lui compare nel fascicolo aperto in Procura a Como per l'omicidio dell'architetto Alfio Molteni di Carugo: ma Salvatore Crisopulli, quarantasette anni e residente in città, aveva avuto un ruolo davvero marginale. I Carabinieri lo hanno trovato senza vita nella sua abitazione
A poche ore di distanza dallo sviluppo delle indagini relative all'omicidio dell'architetto Alfio Molteni, che ha portato all'arresto della moglie Daniela Rho e del commercialista Alberto Brivio, arriva la notizia di un suicidio. E' quello di Salvatore Crisopulli, quarantasettenne di Cesano Maderno, forse la persona coinvolta in modo minore in tutta la vicenda.
Lo hanno trovato i Carabinieri a casa sua, con la corda al collo, quando si sono recati per il consueto controllo. Non ha lasciato biglietti per spiegare il suo gesto, ma la coincidenza con gli ultimi due arresti è davvero singolare. Forse proprio questi gli hanno fatto nascere nuovo paure o appesantito il peso sullo stomaco che aveva per quanto era accaduto all'architetto, morto nella sera del 14 ottobre 2015. Doveva essere semplicemente gambizzato, ma il colpo si era rivelato fatale.
Salvatore Crisopulli, peraltro, secondo la Procura di Como quella sera non aveva neanche partecipato al blitz. Il suo nome, nell'intera vicenda, compare soltanto in un'occasione: la spedizione del 26 luglio 2015 quando, con Vincenzo Scovazzo, per un compenso di mille euro, avevano esploso otto colpi di pistola calibro 9x21 contro la finestra dell'abitazione dell'architetto.
Un episodio che faceva molto comodo alla moglie di Molteni, ritenuta la mandante: tre giorni dopo, infatti, aveva depositato la richiesta in Tribunale ottenendo l'interruzione dei pernottamenti e dei rapporti delle bambine presso l'architetto, a cui solo un mese prima era stato concesso di tenerle durante il weekend.
Lo hanno trovato i Carabinieri a casa sua, con la corda al collo, quando si sono recati per il consueto controllo. Non ha lasciato biglietti per spiegare il suo gesto, ma la coincidenza con gli ultimi due arresti è davvero singolare. Forse proprio questi gli hanno fatto nascere nuovo paure o appesantito il peso sullo stomaco che aveva per quanto era accaduto all'architetto, morto nella sera del 14 ottobre 2015. Doveva essere semplicemente gambizzato, ma il colpo si era rivelato fatale.
Salvatore Crisopulli, peraltro, secondo la Procura di Como quella sera non aveva neanche partecipato al blitz. Il suo nome, nell'intera vicenda, compare soltanto in un'occasione: la spedizione del 26 luglio 2015 quando, con Vincenzo Scovazzo, per un compenso di mille euro, avevano esploso otto colpi di pistola calibro 9x21 contro la finestra dell'abitazione dell'architetto.
Un episodio che faceva molto comodo alla moglie di Molteni, ritenuta la mandante: tre giorni dopo, infatti, aveva depositato la richiesta in Tribunale ottenendo l'interruzione dei pernottamenti e dei rapporti delle bambine presso l'architetto, a cui solo un mese prima era stato concesso di tenerle durante il weekend.
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