Elezioni provinciali del 12 ottobre: "Smantellato un altro pezzo di democrazia"

Un voto in meno per le elezioni provinciali del 12 ottobre:
Rosario Traina, consigliere comunale di maggioranza a Limbiate, della lista Sinistra e Partecipazione, non esprimerà la sua preferenza: "Hanno fatto finta di sciogliere le Province - dichiara Traina - ma in realtà hanno smantellato un altro pezzo di democrazia". Lo stesso Traina spiega il perché attraverso un comunicato stampa che in questi giorni ha diffuso ai giornali. Lo pubblichiamo integralmente considerandolo ...

Un voto in meno per le elezioni provinciali del 12 ottobre:

Rosario Traina, consigliere comunale di maggioranza a Limbiate, della lista Sinistra e Partecipazione, non esprimerà la sua preferenza: "Hanno fatto finta di sciogliere le Province - dichiara Traina - ma in realtà hanno smantellato un altro pezzo di democrazia". Lo stesso Traina spiega il perché attraverso un comunicato stampa che in questi giorni ha diffuso ai giornali. Lo pubblichiamo integralmente considerandolo un punto di vista in più che può interessare a tutti nella discussione politica che sta accompagnando l'appuntamento delle cosiddette "elezioni provinciali di secondo livello".




Da un recente sondaggio si evince che poco meno del 95% degli italiani sa che il 12 ottobre si dovranno eleggere i Consigli provinciali. Hanno fatto finta di sciogliere le Province ma in realtà hanno smantellato un altro pezzo di democrazia. Non hanno sciolto le Province, hanno solo sottratto ai cittadini la possibilità di leggere i consiglieri provinciali. Votano solo i sindaci e i consiglieri comunali che eleggeranno se stessi. La stessa cosa si accingono a fare con il Senato: non aboliranno il Senato, aboliranno la possibilità per i cittadini di eleggere i senatori.

In quanto consigliere comunale ho il diritto di voto, ma non intendo esercitarlo. Non intendo avallare con il mio voto questa farsa. Amministratori locali e consiglieri comunali si sottraggano a questo bluff non andando a votare, con un atto di "disobbedienza civile", mandando così un chiaro segnale al governo centrale, che da una parte taglia risorse preziose agli Enti Locali e dall'altra chiede agli stessi amministratori locali delle province di partecipare a questa farsa illudendoli di poter contare qualcosa, quando, invece, saranno le segreterie dei "soliti noti" a decidere tutto a tavolino. Oltretutto la materia è di dubbia costituzionalità ed è stato giàpresentato un ricorso.

E' questo l'epilogo di una serie di provvedimenti culminati col decreto Del Rio (legge 56 del 24 aprile 2014) che hanno portato in maniera confusa e demagogica al finto scioglimento delle province - sbandierando strumentalmente il tema della lotta contro "i costi della politica" - ma col fine esplicito di smantellare un altro pezzo di democrazia, abolendo l' elezione diretta da parte dei cittadini e senza nessun disegno organico di ridisegno del ruolo delle autonomie locali come strumento per fornire servizi e diritti ai cittadini - soprattutto ai più deboli - e tutelare territorio ed ambiente.

La stessa sbandierata riduzione dei costi si è rivelata, come si legge nelle stesse relazioni tecniche allegate agli atti parlamentari, ridicola - poco più dell' 1% dell'ammontare dei bilanci delle Province in quanto limitata ai soli gettoni dei consiglieri ed alle indennità degli amministratori - non toccando minimamente la miriade di enti e di partecipate dove si annidano realmente i costi impropri della politica. È, infatti, in atto una pericolosa controriforma neoliberista degli Enti Locali che punta a minare il loro ruolo come possibili “enti di prossimità”, capaci di garantire diritti costituzionali universali e di promuovere lo sviluppo di un’economia solidale.

Per questi motivi ritengo che non ci siano le condizioni per partecipare alle elezioni di secondo grado dei consiglieri provinciali. Da ultimo vorrei evidenziare come, nell'imminenza di queste elezioni, non si parli assolutamente di contenuti ma solo di posti da occupare. Ad esempio non è dato sapere quale sarà l'atteggiamento dei diversi partiti circa i temi caldi provinciali: la chiusura di molte fabbriche, la deindustrializzazione, la Pedemontana, le proposte di privatizzazione delle aziende ora interamente pubbliche (a partire da AEB - Gelsia), la gestione del territorio e l'ambiente, le infiltrazioni mafiose, ecc.

Rosario Traina

Consigliere comunale di Limbiate

Lista "Sinistra e partecipazione"

2 commenti

SevesinoDOP :
Da elettore 5 stelle, voglio fare i complimenti a questo consigliere comunale per il coraggio di denunciare la FARSA cui questo governucolo del NON fare nulla ci stà facendo assistere. La democrazia calpestata e umiliata in favore del mantenere i privilegi della Casta e dei loro mantenuti. Mi chiedo come si sentano gli elettori del PD che vedevano in Renzie la svolta ed ora si ritrovano con un dittatore che in Italia non fa nulla e che va in Europa a farsi ridere dietro per il suo inglese maccheronico. SHISH. | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi
Davide :
da elettore limbiatese devo fare i complimenti a questo consigliere comunale che predica bene ma razzola male, per la provincia si lamenta e dà lezioni sulla democrazia, mentre nel suo consiglio comunale vota per dare l'affidamento del ciclo dei rifiuti al forno inceneritore. Per quanto mi riguarda in inceneritorista non può dare lezioni di democrazia a nessuno ! | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi