Maroni: "La sanità brianzola è un esempio di buone pratiche"

MONZA - Roberto Maroni, Presidente della Regione Lombardia, avendo ritirato la delega alla Sanità per seguirla in prima persona, nei giorni scorsi è arrivato al San Gerardo per incontrare i responsabilità della sanità brianzola. Ha spiegato la riforma sanitaria e ha elogiato l'iniziativa "ambulatori aperti".

"Con il nuovo Welfare lombardo anticipiamo il futuro". Lo ha ribadito il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, incontrando i giornalisti al termine della seconda tappa del 'tour' di illustrazione sul territorio lombardo dell'evoluzione del sistema sociosanitario, al San Gerardo di Monza. All'incontro, che ha visto la partecipazione dell'Asl di Monza e Lecco, nonché delle Aziende ospedaliere di Lecco, Monza e Vimercate-Desio, erano presenti anche gli assessori Fabrizio Sala (Casa, Housing sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle imprese) e Antonio Rossi (Sport e Politiche per i giovani) e il sottosegretario Daniele Nava (Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione).
 
Questi incontri, ha spiegato il Governatore, sono molto utili perché ci consentono di "di avere un confronto importante con gli operatori e di valutare le 'buone pratiche', che sul territorio della Brianza non mancano. Qui, ad esempio, c'è l'azienda ospedaliera di Desio-Vimercate, che è al top in Regione per quanto riguarda l'operazione 'ambulatori aperti' con oltre 23mila prestazioni. Un modello da studiare per estenderlo a tutta la Lombardia".
 
Un'altra cosa, ha proseguito Maroni, "è la ricetta elettronica, innovazione strepitosa di Regione Lombardia. Nel 2014 in Brianza sono state fatte 58mila ricette elettroniche. Quest'anno siamo a un milione e 423mila. Questo vuol dire: meno carta, più controllo e più efficienza. Queste e molte altre eccellenze - ha sottolineato - sono il nostro sistema sociosanitario, che io voglio migliorare ulteriormente ma che già oggi è un modello per tutto il Paese".
 
Circa possibili nuovi tagli alla Sanità da parte del Governo, il presidente lombardo, è tornato a chiedere di "applicare i costi standard. Se tutte le Regioni spendessero come la Lombardia - ha fatto notare - si risparmierebbero 23 miliardi di euro". Noi - ha infine sottolineato - non abbiamo bisogno di ridurre la spesa, questa riforma serve per risparmiare ulteriormente risorse che verranno totalmente reinvestite nel sistema stesso, tagliando i ticket e le liste d'attesa".