Meda, Caimi traballa: accolto al Consiglio di Stato il ricorso di Taveggia
Sorpresa nel batti e ribatti per la conquista della poltrona di sindaco: il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di
Giorgio Taveggia. Significa che non ha ancora deciso nel merito ma che è disposto a parlarne: l’udienza, quella finalmente conclusiva, è fissata per l’1 aprile 2014. Dopo aver perso le elezioni per un solo voto e aver fatto ricorso una prima volta, ottenendo il titolo per governare la città a partire dal mese di gennaio 2013, poi riperso per le carte bollat...
Sorpresa nel batti e ribatti per la conquista della poltrona di sindaco: il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di
Giorgio Taveggia. Significa che non ha ancora deciso nel merito ma che è disposto a parlarne: l’udienza, quella finalmente conclusiva, è fissata per l’1 aprile 2014. Dopo aver perso le elezioni per un solo voto e aver fatto ricorso una prima volta, ottenendo il titolo per governare la città a partire dal mese di gennaio 2013, poi riperso per le carte bollate presentate dall’attuale primo cittadino
Gianni Caimi, Taveggia non si è mai rassegnato all’idea di non essere la guida della città di Meda. Convinto di aver tutte le ragioni dalla sua parte. Pertanto aveva presentato un ricorso di revocazione (contro la sentenza dello stesso Consiglio di Stato che assegnava la vittoria al centrosinistra) che, ieri è stato finalmente accolto. Il Consiglio di Stato, tuttavia, in attesa del giudizio finale non ha voluto fare l’ennesimo ribaltone: ha detto no alla richiesta di sospensiva avanzata da Taveggia. Ora, in piena coerenza con questa burla tutta italiana (indipendentemente da chi abbia ragione e chi torto: esiste un altro Stato in cui si arrivi quasi due anni dopo a conoscere il nome del sindaco?), bisognerà attendere l’ultimo atto dell’1 aprile 2014. Esattamente il giorno del “Pesce d’aprile”. Un degno epilogo.
Giorgio Taveggia. Significa che non ha ancora deciso nel merito ma che è disposto a parlarne: l’udienza, quella finalmente conclusiva, è fissata per l’1 aprile 2014. Dopo aver perso le elezioni per un solo voto e aver fatto ricorso una prima volta, ottenendo il titolo per governare la città a partire dal mese di gennaio 2013, poi riperso per le carte bollate presentate dall’attuale primo cittadino
Gianni Caimi, Taveggia non si è mai rassegnato all’idea di non essere la guida della città di Meda. Convinto di aver tutte le ragioni dalla sua parte. Pertanto aveva presentato un ricorso di revocazione (contro la sentenza dello stesso Consiglio di Stato che assegnava la vittoria al centrosinistra) che, ieri è stato finalmente accolto. Il Consiglio di Stato, tuttavia, in attesa del giudizio finale non ha voluto fare l’ennesimo ribaltone: ha detto no alla richiesta di sospensiva avanzata da Taveggia. Ora, in piena coerenza con questa burla tutta italiana (indipendentemente da chi abbia ragione e chi torto: esiste un altro Stato in cui si arrivi quasi due anni dopo a conoscere il nome del sindaco?), bisognerà attendere l’ultimo atto dell’1 aprile 2014. Esattamente il giorno del “Pesce d’aprile”. Un degno epilogo.