Egiziano espulso per motivi di sicurezza, Grimoldi: "Una legge per isolare in carcere i sospettati di terrorismo"

MONZA - Domenica un egiziano di 62 anni, appena scarcerato dalla casa circondariale di Monza, è stato portato a Malpensa e imbarcato su un volo diretto al Cairo. Reimpatriato per motivi di sicurezza nazionale. L'onorevole Paolo annuncia la presentazione di una proposta di legge

"Di fronte alla nostra sicurezza, di fronte ad un’emergenza, servono misure speciali e risposte speciali". Paolo Grimoldi, parlamentare brianzolo della Lega Nord, propone maggiore decisione anche a livello legislativo dopo avere appreso dell'accompagnamento coattivo alla frontiera dell'egiziano appena uscito dal carcere di Monza.

Un uomo di 62 anni ritenuto dalla Questura di Milano elemento pericoloso per la sicurezza nazionale. Monitorato nei suoi atteggiamenti già in carcere per l'attività di proselitismo nell'intento di stimolare l'arruolamento dei detenuti islamici tra le fila dei terroristi.

"Negli ultimi due anni - spiega Grimoldi - sono stati espulsi oltre 30 immigrati islamici, alcuni dei quali in Lombardia, che si erano radicalizzati in carcere o che facevano proselitismo in carcere, lo stesso attentatore di Berlino, Amri, si era radicalizzato nel corso della sua detenzione nelle prigioni Italiane. E’ evidente che le carceri, dopo le moschee e la madrasse, sono tra i luoghi dove è più intensa l’attività dei ‘cattivi maestri’, per questo, per arginare questo fenomeno, presenterò una proposta di legge per chiedere un regime detentivo speciale, con rigide misure di isolamento, come avviene per i criminali sottoposti al 41 bis, per tutti quei soggetti sospettati di attività jihadista o proselitismo, per isolarli completamente dagli altri detenuti e dal mondo esterno".


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