Giornata del Malato: con la Caritas un momento di riflessione tra fede e scienza
MONZA - Oggi, a partire dalle 9, in occasione della Giornata Mondiale del Malato, la Caritas organizza un momento di incontro tra fede e scienza all'ospedale San Gerardo. Al tavolo dei relatori siederanno sacerdoti, medici, volontari
La malattia e la sofferenza fanno paura. Sia a chi purtroppo la patisce sia agli amici e ai parenti che, spesso impotenti, assistono a tanto male. Un momento di riflessione, dove fede e scienza si incontrano, in occasione della Giornata Mondiale del Malato che si celebra l’11 febbraio anniversario della prima apparizione della Madonna di Lourdes.
L’appuntamento è fissato per oggi, sabato 11 febbraio, dalle 9 nella sala conferenze dell’ospedale San Gerardo (Palazzina accoglienza, piano -1) con un convegno organizzato dalla Caritas di Monza, dalla Zona Pastorale V di Monza e dalla parrocchia dell’ospedale San Gerardo.
Al tavolo dei relatori sacerdoti, medici e volontari coloro che, ogni giorno, vivono a contatto con il malato che viene visto nella sua totalità, non solo di paziente, ma anche e soprattutto di uomo.
Dopo i saluti di monsignor Patrizio Garascia (vicario episcopale della Zona Pastorale V di Monza) e don Enrico Tagliabue (parroco della chiesa dell’ospedale) interverranno il professor Pietro Pioltelli primario dell’Ematologia adulti del San Gerardo che rifletterà sul tema se la medicina può fare a meno del senso umano, della fede e dell’attenzione allo spirito, e suor Maria Grazia Viganò medico oncologo e suora della congregazione del Preziosissimo Sangue di Gesù che analizzerà il delicato tema della malattia e della cura e dell’utilità o inutilità della fede.
Dopo la pausa la malattia portata in scena con la poesia di padre Davide Maria Turoldo interpretata dall’attore Simone Giacobbe con l’accompagnamento musicale di Enzo Biffi. La pièce sarà commentata da Beppe Colombo.
Al termine seguirà un momento di dibattito moderato dal giornalista Fabrizio Annaro.
L’ingresso è libero e rivolto in particolare ai medici, agli infermieri, ai volontari e a coloro che, direttamente o indirettamente, ogni giorno vivono a contatto con la malattia.
B.Api.
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