Il ministro Costa con Maffè: uno sguardo alle bellezze della città, un futuro pensato per la famiglia

MONZA - Visita monzese per Enrico Costa, Ministro per gli Affari regionali, arrivato in città per dare il suo pieno sostegno alla candidatura a sindaco di Pier Franco Maffè. Con lui anche Alessandro Colucci, coordinatore regionale di Lombardia Popolare

Prima una tappa alla scoperta dei gioielli di Monza, poi nella sala convegni dei Musei civici per parlare di famiglia e sostenere la candidatura di Pier Franco Maffè. Così è iniziato il tour monzese del ministro agli Affari Regionali Enrico Costa che insieme ad Alessandro Colucci (coordinatore regionale di Lombardia Popolare) ha trainato la campagna elettorale del medico monzese sostenuto dalle lista civiche “Io Cambio” e “Monza con Maffè”.

Prima una sosta in Arengario, poi una passeggiata in Duomo passando per la canonica da monsignor Silvano Provasi che ha aperto le porte della chiesa trasformandosi in cicerone e facendo ammirare le bellezze della basilica monzese. Poi l’arrivo dell’ingegner Franco Gaiani che ha aperto le porte della Cappella degli Zavattari facendo ammirare agli ospiti la Corona Ferrea. Poi di corsa ai Musei civici di via Teodolinda dove il pubblico ha accolto con un grande applauso Maffè e i suoi sostenitori.

Un intervento fiume attorno al tema che sta maggiormente a cuore a Pier Franco Maffè: la famiglia, i suoi bisogni e le sue potenzialità ben note all’ematologo che da vent’anni in consiglio comunale ha ricoperto anche l’incarico di assessore ai Servizi sociali.

“Dopo aver assunto l’incarico di ministro ho verificato alcuni elementi per capire lo stato di salute delle famiglie italiane”, ha iniziato Costa. Individuando elementi tutt’altro che confortanti.

Una forte denatalità: negli anni Sessanta nascevano oltre un milione di bambini, nel 2008 erano scesi a 587 mila e nel 2015 a 485 mila. “Come se un’intera città nell’arco di pochi anni venisse cancellata dalla cartina geografica” ha commentato.

Anche gli altri dati sviscerati dal ministro non sono entusiasmanti: nel 1975 la donna diventava mamma per la prima volta prima dei 25 anni, oggi l’età media è salita a 31. “Con un rinvio di questa scelta dettata non solo dall’elemento positivo della  conclusione del ciclo di studi – ha proseguito il ministro – Ma la scelta viene rimandata anche per ansia economica ed educativa”.

Per invertire il senso di marcia e soprattutto ridare vitalità e futuro al nostro Paese è perciò fondamentale garantire alcune certezze alle future famiglie. Da qui la volontà del ministro di trasformare quegli interventi spot che nel corso degli anni si sono susseguiti (bonus bebè, bonus baby sistter….) in interventi stabili e soprattutto di rapida realizzazione senza dover attendere che il pupo vada alle scuole elementari per vedersi riconosciuto e rimborsato  il bonus dell’asilo nido.

Sulla stessa linea anche Alessandro Colucci che ha riconosciuto nel candidato sindaco “il vero paladino delle famiglie”. Ricordando che il Pirellone sul tema delle famiglie ha investito e investe parecchio.

“Con interventi immediati e strutturali – ha spiegato – La famiglia non deve essere considerata un ambito bisognoso di assistenza, ma un luogo dove i problemi si risolvono più velocemente, diventando un vantaggio anche per il sistema pubblico”.

Maffè ha le idee chiare intorno a questo argomento. “La famiglia è davvero il centro della società – ha ricordato il candidato sindaco – La Brianza è riuscita comunque a sostenere il grande colpo della crisi di questi anni, la più grave dal secondo dopoguerra, proprio perché c’è il sistema famiglia. E sulla famiglia dobbiamo intervenire, non semplici spot. Fondamentali i temi dell’educazione garantendo ai figli la possibilità di avere un futuro migliore. Dobbiamo pensare e progettare una città che guarda ai prossimi 30 anni”.

Barbara Apicella


Vuoi ricevere le notizie nella tua mail? Iscriviti alla newsletter: clicca qui
(in base alle impostazioni del tuo gestore potrebbe finire in caselle diverse dalla "Posta in arrivo")