Odori in città: Asfalti Brianza e Comune alla ricerca di soluzioni
MONZA - Due le certezze. Gli odori si sentono ancora, ma non c'è nulla di nocivo. C'è anche una terza certezza, a dire il vero, la disponibilità dell'azienda Asfalti Brianza a ricercare soluzioni nell'interessse di tutti, dialogando con Arpa e con il Comune di Concorezzo
Continuano le puzze nel quartiere Libertà e in alcune zone di Concorezzo. All’origine dei cattivi odori che obbligano i cittadini a tenere le finestre chiuse l’azienda Asfalti Brianza, che nei giorni scorsi ha incontrato i vertici dell’amministrazione comunale di Concorezzo (territorio in cui ha sede l'attività) per individuare ulteriori possibili soluzioni al problema oltre quelle già adottate negli anni scorsi.
QuiBrianza un mese fa aveva lanciato il problema e sentito anche l’azienda produttrice di asfalto che aveva rassicurato lettori e residenti. Parole di rassicurazione arrivano adesso anche dall’amministrazione comunale di Concorezzo che nei giorni scorsi ha diramato un documento. Il 5 giugno è stato convocato il rappresentante della ditta “al fine di stabilire ulteriori interventi mitigatori – si legge nella nota – che attualmente sono allo studio degli enti competenti”.
Non una semplice idea, ma un progetto in parte già definito. “In particolare si sta valutando la possibile efficacia di un essiccatore con bruciatore modificato per la gestione delle emissioni diffuse di produzione tedesca”, si legge nel documento.
Già un mese fa l’azienda si era resa disponibile a un confronto con i cittadini e con l’amministrazione comunale per intervenire con ulteriori azioni di mitigazione delle emissioni oltre a quelle già intraprese in passato come l’installazione del pannello di carico e l’utilizzo di un macchinario specifico per inglobare l’aria e farla analizzare. L’azienda non si è mai sottratta al confronto con la cittadinanza e con gli enti (Comune e Arpa), né ha mai negato la produzione di odori tutt’altro che gradevoli.
“Ma non nocivi, altrimenti non sarebbe consentito utilizzare certi prodotti”, aveva ribadito il responsabile a QuiBrianza.