Nova M.: il premio Bugatti Segantini dà lustro alla città
Iniziata la cinquantaquattresima edizione del prestigioso Premio Internazionale Bice Bugatti organizzato in occasione del Sessantesimo della Libera Accademia di Pittura. E le novità non mancano. La prima, forse la più significativa, è quella legata al patrocinio e alla collaborazione con l'Accademia di Brera e della diretta partecipazione di suoi autorevoli rappresentanti nel comitato scientifico del premio e nel coordinamento delle mostre delle sezioni nazionali e internazionali. L...
Iniziata la cinquantaquattresima edizione del prestigioso Premio Internazionale Bice Bugatti organizzato in occasione del Sessantesimo della Libera Accademia di Pittura. E le novità non mancano. La prima, forse la più significativa, è quella legata al patrocinio e alla collaborazione con l'Accademia di Brera e della diretta partecipazione di suoi autorevoli rappresentanti nel comitato scientifico del premio e nel coordinamento delle mostre delle sezioni nazionali e internazionali. La seconda importante novità è la formula adottata in quest'edizione che prevede l'assegnazione di un premio alla carriera e l'organizzazione di una sezione specifica, Last Young, dedicata a giovani artisti fino a 35 anni curata da tre giovani curatori coordinati dal professore Meneguzzo anch'essi ex studenti dell'istituzione milanese. La sezione internazionale vede quest'anno per la seconda volta la presenza di artisti selezionati da Adc & Building Bridge e curati da Marisa Caichiolo e Anna Dusi e di un gruppo di artisti sudamericani curati da Fernando García Barros che sono stati selezionati nell'ambito dei partecipanti alla edizione della mostra internazionale di Street Art che si è tenuta a Cochabamba sempre organizzata da Martadero.
Premio alla carriera a Italo Bressan Quest'anno il Premio Bice Bugatti - Giovanni Segantini è stato assegnato a Italo Bressan, come riconoscimento alla sua importante carriera artistica. Nato a Vezzano (TN), ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Brera, dove è professore di pittura dal 1982. Il colore è l'elemento base delle sua ricerca, un colore che vuole essere pura evocazione, una pura estensione mentale e sensoriale. La superficie viene considerata come una tensione verso l'oltre, conservando una componente strutturale: ogni dipinto è il risultato di una meticolosa disposizione di spazi cromatici. Bressan utilizza diverse tecniche: olio, acquerelli e smalto sintetico, e supporti come vetro e carta. A partire dal 1979 è stato protagonista di numerose personali, che si sono tenute in città come Milano, Roma, Torino, Firenze, Basilea, Francoforte e Amburgo. Come ricorda Marco Meneguzzo: in questi tre decenni, la pittura di Bressan si è mossa su uno stesso binario, o comunque in una medesima direzione, senza rincorrere modi e mode: non so se sia un pregio, se dimostri una coerenza volitiva dell’artista, perché so che gli artisti non fanno quello che vogliono, ma quello che possono… E’, cioè, una spinta più profonda della loro parte puramente razionale quella che li muove, e che assomiglia a più a una vita in simbiosi con la propria ricerca che a un lavoro, a un mestiere, per quanto speciale.
Last Young Under 35 in Italia Dal 13 al 27 ottobre 2013 presso la Villa Brivio. A cura di: Arianna Baldoni, Rossella Farinotti, Lorenzo Respi. La Libera Accademia di Pittura Vittorio Viviani, l’Associazione Bice Bugatti Club, e il Comune di Nova Milanese hanno il piacere di presentare la mostra Last Young Under 35 in Italia a cura di Arianna Baldoni, Rossella Farinotti e Lorenzo Respi. L’evento si svolgerà nella storica sede di Villa Brivio a Nova Milanese dal 13 al 27 ottobre 2013. La mostra presenta una selezione di oltre 30 artisti, tutti under 35, che tre giovani curatori hanno accuratamente stilato per rappresentare la molteplicità dei linguaggi contemporanei. Non solo pittura e scultura, ma anche installazione, fotografia, video e quelle nuove forme di espressione ibride che testimoniano la complessità dei linguaggi attuali e le frontiere dell’arte d’oggi. Gli ultimi giovani sono l’espressione di una ricerca curatoriale lunga e complessa, intrapresa senza pregiudizi né preclusioni, derivante dal confronto costruttivo tra i tre curatori. Il risultato è una mostra collettiva in cui il talento in progress degli artisti si mescola con la durabilità della loro ricerca nel tempo e con la qualità espressiva e tecnica. L’intento ambizioso dei curatori è quello di dare una lettura più ampia possibile delle nuove ricerche artistiche, del modo con cui l’artista interagisce con una realtà eterogenea e complessa e, al contempo, di promuovere con forza l’identità dell’arte italiana al grande pubblico. La mostra non vuole essere esaustiva di tutte le tendenze che caratterizzano il sistema dell’arte, ma intende proporsi come un’indagine delle ricerche attuali più rappresentative, di cui traccia un profilo essenziale in un’ottica più articolata e globale. In tempi di crisi economica e culturale, è fondamentale promuovere e sostenere la giovane arte italiana contemporanea, che non solo vive una criticità interna propria, ma è diventata un satellite secondario delle grandi potenze economiche internazionali che dettano le linee guida delle nuove forme di espressione e del mercato. Artisti in mostra: Thomas Berra, Simone Bubbico, Giuseppe Buffoli, Chiara Campanile, Cristiano Carotti, Linda Carrara, Anna Caruso, Sabrina Casadei, Silvio Combi, Annalisa D’Annibale, Mr Degrì, Roberto Fanari, Michele Gabriele, Debora Garritani, Riccardo Gavazzi, Giuseppina Giordano, Ester Grossi, Chiara Luraghi, Monia Marchionni, Tiziano Martini, Silvia Mei, Isabella Nazzarri, Beatrice Negro, Parasite 2.0, Carlo Alberto Rastelli, Vincenzo Rulli, Marco Schifano, Patrizia Emma Scialpi, Stefano Serusi, Patrick Tabarelli, Chiara Valentini, Viviana Valla, Giulio Zanet.
Generazioni Dal 13 al 27 ottobre 2013 presso la Villa Vertua. A cura di: Anna Dusi e Marisa Caichiolo Generazioni è il titolo della Mostra che ADC & Building Bridges da Los Angeles è lieta di portare in Italia. Cinque donne artiste di età diversa, di etnia diversa, che disegnano, dipingono, fotografano, sperimentano e modellano la loro forma artistica nella maniera più onesta e consapevole. Un interesse profondo di ricerca nelle espressioni e nei mezzi che comunicano un atto dovuto verso l'opera. Si distinguono nella poetica, nella tecnica, nel materiale adottato: ADC & Building Bridges vuole omaggiare tale diversità di Donne, di artiste, che provengono da molteplici esperienze e luoghi. Nessun disagio nell’essere donne, nessuna incertezza le accompagna nella consapevolezza, nessuna timidezza le frena nell’esprimersi laddove l'immaginazione visionaria aumenta il loro splendore. C'è una ponderata ricerca del sociale che ha bisogno di confrontarsi e di disturbare. Siamo responsabili di essere vivi, testimoni di contesti e situazioni distinte: attraverso queste cinque espressioni si può sorprendentemente esser condotti verso un'esperienza incontaminata. Iniziamo con l'espressività magistrale di una giovane anima ottantenne, Chiyomi Taneike nata in Giappone ma che ha trascorso la maggior parte della sua vita in California. Il lavoro di Chiyomi è un equilibrio compiacente di semplicità giapponese tradizionale e di complessità dell'astrazione occidentale. Ogni sua opera è una composizione sinfonica che fa uso di forme essenziali, di modelli e tecniche. Tutto ciò mantiene un senso di continuità formale tramite struttura ed emozione. Grazie alla sua padronanza del chiaroscuro, respiriamo l'essenza della natura e della vita. Da un chiaro scuro passiamo al totale colore: Hertha Miessner, nata a Monaco di Baviera. Le sue opere sono della fotografie, ma il rigore e le modalità creative la fanno definire una pittrice. Il suo gioco con luce e colore omaggia grandi maestri come Rembrandt o Caravaggio. Concede l'anima ad una superficie enigmatica che nasconde qualcosa di inaspettato. Con una visione alquanto originale ci inoltriamo nel mondo di Esther Gamez giovane artista di Hermosillo, Messico. Traduce il corpo su di una tavola di legno. I suoi corpi possiedono un'identità marcata fondamentale nella sua espressività artistica. L'uso costante della grafite è un elemento di importanza primaria che da vita a volti e corpi che vogliono essere delle icone e contemporaneamente mai lo sono perché respirano espressive. Restando in Messico incontriamo Karen Perry con un'opera rigorosa, razionale e simmetrica che conduce un sistema di incastro quasi perfetto dando forma ad una tridimensionalità che rende l'opera indefinita e infinita. L'ultima immagine è di Jessica Demuro, dal Michigan, che vive e lavora a Los Angeles. Il suo lavoro fotografico è basato principalmente sull'esperienza personale vissuta respirata profondamente. Il suo trauma viene enfatizzato in maniera dettagliata e teatrale, quasi come una provocazione per alimentare curiosità allo spettatore.
Territori del Sud - Rileggendo l'urbano dal salone Dal 13 al 27 ottobre 2013 presso Villa Vertua. A cura di: Proyectom MARTadero Continua il viaggio nel mondo dell’arte contemporanea sudamericana e in questa edizione del Premio Bice Bugatti lo sguardo si volge all’arte urbana eall’arte pubblica. Un tema difficile da portare fuori dalla città in cui nasce e vive e che è molto ricco e fertile in Sudamerica e in Bolivia dove si è appena conclusa la II BAU, Biennale di Arte Urbana. Gli artisti, per la maggioranza giovani, hanno accettato la sfida e hanno realizzato opere specifiche per il Premio o versioni mobili di opere che vivono sui muri delle loro città, per portare l’arte urbana dei territori del Sud anche oltre l’oceano. Il risultato è una selezione di opere straordinarie di grande impatto cromatico e simbolico, in cui nella pluralità dei temi affrontati sono presenti colori e richiami alla cultura indigena. L'arte urbana si muove sempre su un filo sottile tra pertinenza e impertinenza, identità e comunità, l'affermazione di sé e l'anonimato. Essa è più azione, lavoro, è più rituale che prodotto. Eppure, il risultato è ben visibile ed è sempre presente, sia come tag, come murales, o in altre manifestazioni di molteplici artisti di graffiti. Una mostra originale, se non unica nel suo genere che non manca di stimolare il pubblico su problemati che sociali e culturali proprie dell’arte urbana e ad arricchire la riflessione sulla comprensione della città che diviene luogo per costruzione di connessioni, narrazioni di un’intelligenza collettiva. Opere d'arte che mostrano il complesso multistrato degli ambienti in cui viviamo e che ci invitano a mettere da parte i pregiudizi circa il carattere eccessivamente decorativo di alcune opere o la mancanza di sostanza concettuale di altre, per aprire le porte ad una più stretta spontaneità espressiva evitalità. Artisti in mostra: Paula Ferrer (Cile), Charquipunk (Cile), El Decertor (Peru), Knorke Leaf (Bolivia), Serena Vargas (Bolivia), Victoria Mamani (Bolivia), Diego Vilar (Bolivia), Mente (Bolivia), Moxz (Bolivia).
Premio alla carriera a Italo Bressan Quest'anno il Premio Bice Bugatti - Giovanni Segantini è stato assegnato a Italo Bressan, come riconoscimento alla sua importante carriera artistica. Nato a Vezzano (TN), ha frequentato l'Accademia di Belle Arti di Brera, dove è professore di pittura dal 1982. Il colore è l'elemento base delle sua ricerca, un colore che vuole essere pura evocazione, una pura estensione mentale e sensoriale. La superficie viene considerata come una tensione verso l'oltre, conservando una componente strutturale: ogni dipinto è il risultato di una meticolosa disposizione di spazi cromatici. Bressan utilizza diverse tecniche: olio, acquerelli e smalto sintetico, e supporti come vetro e carta. A partire dal 1979 è stato protagonista di numerose personali, che si sono tenute in città come Milano, Roma, Torino, Firenze, Basilea, Francoforte e Amburgo. Come ricorda Marco Meneguzzo: in questi tre decenni, la pittura di Bressan si è mossa su uno stesso binario, o comunque in una medesima direzione, senza rincorrere modi e mode: non so se sia un pregio, se dimostri una coerenza volitiva dell’artista, perché so che gli artisti non fanno quello che vogliono, ma quello che possono… E’, cioè, una spinta più profonda della loro parte puramente razionale quella che li muove, e che assomiglia a più a una vita in simbiosi con la propria ricerca che a un lavoro, a un mestiere, per quanto speciale.
Last Young Under 35 in Italia Dal 13 al 27 ottobre 2013 presso la Villa Brivio. A cura di: Arianna Baldoni, Rossella Farinotti, Lorenzo Respi. La Libera Accademia di Pittura Vittorio Viviani, l’Associazione Bice Bugatti Club, e il Comune di Nova Milanese hanno il piacere di presentare la mostra Last Young Under 35 in Italia a cura di Arianna Baldoni, Rossella Farinotti e Lorenzo Respi. L’evento si svolgerà nella storica sede di Villa Brivio a Nova Milanese dal 13 al 27 ottobre 2013. La mostra presenta una selezione di oltre 30 artisti, tutti under 35, che tre giovani curatori hanno accuratamente stilato per rappresentare la molteplicità dei linguaggi contemporanei. Non solo pittura e scultura, ma anche installazione, fotografia, video e quelle nuove forme di espressione ibride che testimoniano la complessità dei linguaggi attuali e le frontiere dell’arte d’oggi. Gli ultimi giovani sono l’espressione di una ricerca curatoriale lunga e complessa, intrapresa senza pregiudizi né preclusioni, derivante dal confronto costruttivo tra i tre curatori. Il risultato è una mostra collettiva in cui il talento in progress degli artisti si mescola con la durabilità della loro ricerca nel tempo e con la qualità espressiva e tecnica. L’intento ambizioso dei curatori è quello di dare una lettura più ampia possibile delle nuove ricerche artistiche, del modo con cui l’artista interagisce con una realtà eterogenea e complessa e, al contempo, di promuovere con forza l’identità dell’arte italiana al grande pubblico. La mostra non vuole essere esaustiva di tutte le tendenze che caratterizzano il sistema dell’arte, ma intende proporsi come un’indagine delle ricerche attuali più rappresentative, di cui traccia un profilo essenziale in un’ottica più articolata e globale. In tempi di crisi economica e culturale, è fondamentale promuovere e sostenere la giovane arte italiana contemporanea, che non solo vive una criticità interna propria, ma è diventata un satellite secondario delle grandi potenze economiche internazionali che dettano le linee guida delle nuove forme di espressione e del mercato. Artisti in mostra: Thomas Berra, Simone Bubbico, Giuseppe Buffoli, Chiara Campanile, Cristiano Carotti, Linda Carrara, Anna Caruso, Sabrina Casadei, Silvio Combi, Annalisa D’Annibale, Mr Degrì, Roberto Fanari, Michele Gabriele, Debora Garritani, Riccardo Gavazzi, Giuseppina Giordano, Ester Grossi, Chiara Luraghi, Monia Marchionni, Tiziano Martini, Silvia Mei, Isabella Nazzarri, Beatrice Negro, Parasite 2.0, Carlo Alberto Rastelli, Vincenzo Rulli, Marco Schifano, Patrizia Emma Scialpi, Stefano Serusi, Patrick Tabarelli, Chiara Valentini, Viviana Valla, Giulio Zanet.
Generazioni Dal 13 al 27 ottobre 2013 presso la Villa Vertua. A cura di: Anna Dusi e Marisa Caichiolo Generazioni è il titolo della Mostra che ADC & Building Bridges da Los Angeles è lieta di portare in Italia. Cinque donne artiste di età diversa, di etnia diversa, che disegnano, dipingono, fotografano, sperimentano e modellano la loro forma artistica nella maniera più onesta e consapevole. Un interesse profondo di ricerca nelle espressioni e nei mezzi che comunicano un atto dovuto verso l'opera. Si distinguono nella poetica, nella tecnica, nel materiale adottato: ADC & Building Bridges vuole omaggiare tale diversità di Donne, di artiste, che provengono da molteplici esperienze e luoghi. Nessun disagio nell’essere donne, nessuna incertezza le accompagna nella consapevolezza, nessuna timidezza le frena nell’esprimersi laddove l'immaginazione visionaria aumenta il loro splendore. C'è una ponderata ricerca del sociale che ha bisogno di confrontarsi e di disturbare. Siamo responsabili di essere vivi, testimoni di contesti e situazioni distinte: attraverso queste cinque espressioni si può sorprendentemente esser condotti verso un'esperienza incontaminata. Iniziamo con l'espressività magistrale di una giovane anima ottantenne, Chiyomi Taneike nata in Giappone ma che ha trascorso la maggior parte della sua vita in California. Il lavoro di Chiyomi è un equilibrio compiacente di semplicità giapponese tradizionale e di complessità dell'astrazione occidentale. Ogni sua opera è una composizione sinfonica che fa uso di forme essenziali, di modelli e tecniche. Tutto ciò mantiene un senso di continuità formale tramite struttura ed emozione. Grazie alla sua padronanza del chiaroscuro, respiriamo l'essenza della natura e della vita. Da un chiaro scuro passiamo al totale colore: Hertha Miessner, nata a Monaco di Baviera. Le sue opere sono della fotografie, ma il rigore e le modalità creative la fanno definire una pittrice. Il suo gioco con luce e colore omaggia grandi maestri come Rembrandt o Caravaggio. Concede l'anima ad una superficie enigmatica che nasconde qualcosa di inaspettato. Con una visione alquanto originale ci inoltriamo nel mondo di Esther Gamez giovane artista di Hermosillo, Messico. Traduce il corpo su di una tavola di legno. I suoi corpi possiedono un'identità marcata fondamentale nella sua espressività artistica. L'uso costante della grafite è un elemento di importanza primaria che da vita a volti e corpi che vogliono essere delle icone e contemporaneamente mai lo sono perché respirano espressive. Restando in Messico incontriamo Karen Perry con un'opera rigorosa, razionale e simmetrica che conduce un sistema di incastro quasi perfetto dando forma ad una tridimensionalità che rende l'opera indefinita e infinita. L'ultima immagine è di Jessica Demuro, dal Michigan, che vive e lavora a Los Angeles. Il suo lavoro fotografico è basato principalmente sull'esperienza personale vissuta respirata profondamente. Il suo trauma viene enfatizzato in maniera dettagliata e teatrale, quasi come una provocazione per alimentare curiosità allo spettatore.
Territori del Sud - Rileggendo l'urbano dal salone Dal 13 al 27 ottobre 2013 presso Villa Vertua. A cura di: Proyectom MARTadero Continua il viaggio nel mondo dell’arte contemporanea sudamericana e in questa edizione del Premio Bice Bugatti lo sguardo si volge all’arte urbana eall’arte pubblica. Un tema difficile da portare fuori dalla città in cui nasce e vive e che è molto ricco e fertile in Sudamerica e in Bolivia dove si è appena conclusa la II BAU, Biennale di Arte Urbana. Gli artisti, per la maggioranza giovani, hanno accettato la sfida e hanno realizzato opere specifiche per il Premio o versioni mobili di opere che vivono sui muri delle loro città, per portare l’arte urbana dei territori del Sud anche oltre l’oceano. Il risultato è una selezione di opere straordinarie di grande impatto cromatico e simbolico, in cui nella pluralità dei temi affrontati sono presenti colori e richiami alla cultura indigena. L'arte urbana si muove sempre su un filo sottile tra pertinenza e impertinenza, identità e comunità, l'affermazione di sé e l'anonimato. Essa è più azione, lavoro, è più rituale che prodotto. Eppure, il risultato è ben visibile ed è sempre presente, sia come tag, come murales, o in altre manifestazioni di molteplici artisti di graffiti. Una mostra originale, se non unica nel suo genere che non manca di stimolare il pubblico su problemati che sociali e culturali proprie dell’arte urbana e ad arricchire la riflessione sulla comprensione della città che diviene luogo per costruzione di connessioni, narrazioni di un’intelligenza collettiva. Opere d'arte che mostrano il complesso multistrato degli ambienti in cui viviamo e che ci invitano a mettere da parte i pregiudizi circa il carattere eccessivamente decorativo di alcune opere o la mancanza di sostanza concettuale di altre, per aprire le porte ad una più stretta spontaneità espressiva evitalità. Artisti in mostra: Paula Ferrer (Cile), Charquipunk (Cile), El Decertor (Peru), Knorke Leaf (Bolivia), Serena Vargas (Bolivia), Victoria Mamani (Bolivia), Diego Vilar (Bolivia), Mente (Bolivia), Moxz (Bolivia).