Nell’occasione della rapina i malfattori, entrambi con il volto coperto da barba finta ed uno armato di pistola sono entrati all’interno dell’istituto di credito riunendo dipendenti e clienti, costringendo il direttore a continuare le operazioni di routine per attendere l’apertura della cassaforte temporizzata senza far scattare l’allarme.

I rapinatori hanno sottratto circa 50mila euro poi fuggendo.

I Carabinieri nelle indagine hanno raccolto elementi  determinanti per l’individuazione dei rapinatori arrestati:  le immagini delle telecamere di sorveglianza, le “barbe finte” di cui i due si erano disfatti durante la fuga e la targa di un’auto rubata una decina di giorni prima a Milano. Studiando le immagini è stato possibile individuare i soggetti, già noti agli investigatori, e mediante la comparazione del genotipo sviluppata dal RIS di Parma sui camuffamenti sequestrati è stato possibile raccogliere gli  indizi che hanno portato agli arresti dei due, l’italiano che era già detenuto  presso la casa circondariale di Vigevano e  il serbo individuato e catturato dai Militari della Tenenza Padernese a Milano.