Regione, il Movimento 5 Stelle: "Fermiamo Pedemontana"

Fermiamo l'autostrada Pedemontana. E' la proposta del Movimento 5 Stelle che oggi, venerdì 4, ha depositato una risoluzione in commissione Territorio e infrastrutture per chiedere di limitare l'esecuzione dei lavori a quei lotti già cantierizzati. Nella fattispecie, realizzare la tratta A (tra lo svincolo di Cassano Magnago sulla A8 e lo svincolo di Lomazzo sulla A9) e le tangenziali di Varese e Como. "L’iniziativa - spiega il Movimento 5 Stelle attraverso un comunicato stampa - nata dal conf...

Fermiamo l'autostrada Pedemontana. E' la proposta del Movimento 5 Stelle che oggi, venerdì 4, ha depositato una risoluzione in commissione Territorio e infrastrutture per chiedere di limitare l'esecuzione dei lavori a quei lotti già cantierizzati. Nella fattispecie, realizzare la tratta A (tra lo svincolo di Cassano Magnago sulla A8 e lo svincolo di Lomazzo sulla A9) e le tangenziali di Varese e Como. "L’iniziativa - spiega il Movimento 5 Stelle attraverso un comunicato stampa - nata dal confronto tra il Movimento e i comitati e le associazioni locali, porta finalmente in Regione una voce fuori dal coro su di un’opera immaginata  50 anni fa in condizioni urbanistiche, industriali e ambientali del tutto diverse e che, se realizzata per intero, costerà 5 miliardi di euro. Sono numerose le criticità rilevate dal Movimento 5 Stelle e dai comitati locali della Brianza alla realizzazione della Pedemontana. Tra queste la costruzione di una grande infrastruttura su di una zona ancora inquinata dalla diossina di Seveso e l’assenza di una copertura finanziaria per la realizzazione dell’intera infrastruttura, di cui sono stati avviati i lavori solo per alcuni lotti. All’incertezza dei tempi di realizzazione si aggiunge l’insostenibilità ambientale della costruzione, la superficie della Provincia di Monza e della Brianza infatti  è tra le più urbanizzate d’Italia. Sono poi stati rilevati diversi profili di illegittimità al progetto, tanto che presso il Tar è depositato un ricorso in attesa di giudizio. Pedemontana si spingerebbe poi persino, grazie ad una deroga, all’interno dell’area del “Bosco delle Querce”, un sito della memoria per l’incidente di Seveso che accoglie nel sottosuolo vasche di materiale inquinato". Di qui la scelta di chiedere uno stop a ciò che è già in esecuzione, per evitare un inutile sperpero di risorse pubbliche. “Finalmente nelle istituzioni si dà  voce ad una posizione condivisa a molti cittadini, comitati e associazioni - dichiara

Gianmarco Corbetta, portavoce del Movimento 5 Stelle - ma che non ha mai trovato una sponda politica in Regione. Questo atto costringerà tutti i gruppi politici, con il voto in commissione, a esprimere la loro idea di futuro della Lombardia. Il nostro no a Pedemontana non ha nulla di ideologico ma interpreta perfettamente l’idea della Lombardia nella quale ci piacerebbe vivere: meno traffico non vuol dire più autostrade ma più trasporto pubblico e meno auto. Abbiamo bisogno di un cambio di paradigma culturale: costruire autostrade non è sinonimo di progresso e sviluppo economico. Da questo punto di vista il grande lavoro svolto dai comitati locali è la dimostrazione che come spesso succede i cittadini sono più avanti dei politici. Fermare l’opera ai lavori già in essere non basta. Con la risoluzione vorremmo che in regione ci si assumesse la responsabilità di prevedere l’inedificabilità ai lati dei tratti della autostrada già in costruzione, a istituire nuovi parchi regionali e a prendere ulteriori precauzioni, fino alla bonifica, delle aree ancora oggetto di contaminazione da diossina, indipendentemente dal passaggio del mostro di cemento”.

3 commenti

SevesinoDOP :
Ottimo lavoro di Corbetta e dal Movimento 5 Stelle, finalmente in regione c'è qualcuno che alza la voce su questa vicenda. | domenica 03 maggio 2015 12:00 Rispondi
ERMENEGILDO :
CONDIVIDO QUANTO SCRIVE IL CONSIGLIERE CORBETTA, TRANNE LA PARTE FINALE OVE SCRIVE: "...fino alla bonifica, delle aree ancora oggetto di contaminazione da diossina, indipendentemente dal passaggio del mostro di cemento”. LA DIOSSINA E' A TRENTA/QUARANTA CENTIMETRI DI PROFONDITA; I COSTONI INTERESSATI DALL'INQUINAMENTO MAI BONIFICATO VANNO DAL CONFINE NORD DI SEVESO AL CONFINE SUD DI CESANO MADERNO, CIOE', CIRCA QUATTRO CHILOMETRI. COME SI VORREBBE, O POTREBBE, FARE QUESTA BONIFICA: FORNO DI INCENERIMENTO? IO LO ESCLUDO! COSTRUIRE ALTRE VASCHE E FARE MONTAGNE DI TERRA INQUINATA? A SEVESO NON ABBIAMO SPAZI! PORTARLA IN ALTRI LUOGHI? DOVE? CHI SOSTERREBBE I COSTI? CHI VORREBBE IN CASA SUA IL TOSSICO DI CUI SEVESO, MEDA, CESANO MADERNO E DESIO SI VORREBBERO DISFARE? ATTUALMENTE LA DIOSSINA E' INNOCUA E INNOCUA SARA' FINO A QUANDO NON SI SARA' BIODAGRADATA SOTTO TERRA COL PASSARE DEGLI ANNI: FORSE DECENNI, FORSE SECOLI, MA LA SI LASCI LI' DOV'E'! LA PROFONDITA' E' TALE DA NON COSTITUIRE RISCHI, A MENO CHE NON SI SCAVI PER FARE SCANTINATI SOPRA LE CASE, CHE ALCUNI VORREBBERO ANCORA COSTRUIRE! | domenica 03 maggio 2015 12:00 Rispondi
carlo :
La Risoluzione che Corbetta porterà in Regione Lombardia (testo scaricabile su http://www.lombardia5stelle.it/wp-content/uploads/2013/10/Risoluzione-Pedemontana.pdf) è nella sua buona parte condivisibile, salvo l'ultimo passaggio del suo comunicato ripreso da Quibrianza (per la verità questo passaggio c'è nel comunicato ma non nella risoluzione - vedi testo in fondo). Fare la bonifica delle aree contaminate da TCCD è poco realistico e può essere anche rischioso perchè anche in questo caso, si lavorerebbe a contatto con la diossina.La diossina finchè rimane confinata nel sottosuolo e nessuno la tocca, non è pericolosa. Non è biodegradabile ed è una molecola pesante. C'è invece un rischio se la si mobilizza con scavi di vario genere e natura, compresi quelli per Pedemontana . Invece della bonifica, sarebbe più utile un regolamento comunale che vincoli qualsiasi scavo in ex zone A,B,R ad esami ambientali di caratterizzazione del suolo per capire se lì ci sono o meno concentrazioni dell'inquinante e come e se dover operare di conseguenza. Peraltro, tali indicazioni sono già arrivate da ARPA ai Comuni di Seveso, Cesano e Desio per le ex zone B. Il finale del comunicato, penso sia quindi un fare +1, anche per "accontentare" i gruppi "desiani" che su questo aspetto non sono, purtroppo, molto ferrati. Il testo del punto sulla diossina nella risoluzione dice: 5. Ad adottare provvedimenti precauzionali diretti alla tutela della salute pubblica attraverso il monitoraggio dal punto di vista sanitario e urbanistico delle modalità di trasformazione e trattamento dei suoli, intervenendo con opportuni atti sugli strumenti di pianificazione regionale, provinciale e comunale, sulla base di rinnovate campagne di caratterizzazione del livello di contaminazione da TCDD, Diossine e Furani sui terreni delle ex zone A-B ed R dell'incidente Icmesa che dovranno essere condotte direttamente dagli enti pubblici sovraordinati (Regione - Provincia) in coordinamento con tutti gli enti locali interessati. | domenica 03 maggio 2015 12:00 Rispondi