Seveso: studio dei flussi di traffico per mettere in sicurezza via Acquedotto
"Abbiamo chiesto al Pim di proporre qualche soluzione per rivedere la viabilità di via Acquedotto. Urge un intervento per garantire maggiore sicurezza si residenti, ai pedoni, ma anche agli stessi veicoli in transito". Il sindaco
Paolo Butti, mettendo sul tavolo le criticità della viabilità cittadina, annuncia la volontà di mettere mano alle vie di accesso all'Altopiano. Tra queste via Acquedotto è una delle più problematiche: via apparentemente tranquilla, negli anni è in r...
"Abbiamo chiesto al Pim di proporre qualche soluzione per rivedere la viabilità di via Acquedotto. Urge un intervento per garantire maggiore sicurezza si residenti, ai pedoni, ma anche agli stessi veicoli in transito". Il sindaco
Paolo Butti, mettendo sul tavolo le criticità della viabilità cittadina, annuncia la volontà di mettere mano alle vie di accesso all'Altopiano. Tra queste via Acquedotto è una delle più problematiche: via apparentemente tranquilla, negli anni è in realtà diventata la strada privilegiata da parte di coloro che, provenendo da nord, vogliono raggiungere l'Altopiano evitando la coda al semaforo. "Mi rendo conto della pericolosità della situazione - afferma Butti - e ne ho parlato anche prima di Natale con i residenti che ho ricevuto dopo la raccolta firme che hanno promosso. L'idea che risolverebbe ogni problema sarebbe quella di una rotatoria in sostituzione del semaforo di via Cacciatori delle Alpi, ma è condizionata dai fondi di Pedemontana. Dobbiamo quindi pensare a qualcosa di alternativo. In attesa dello studio del Pim mi verrebbe da pensare a un senso unico, non so se in salita o in discesa. Vedremo cosa ci propongono gli addetti ai lavori, poi incontrerò di nuovo i residenti per confrontarmi con loro. Intanto nei prossimi giorni partirà la fase di raccolta dei dati sui flussi di traffico per permettere al Pim di presentare uno studio puntuale ed adeguato". La disponibilità del primo cittadino è accolta favorevolmente dai residenti: "Ci fa piacere - afferma
Stefania Lanzani, che ha promosso la raccolta firme insieme al fratello
Sergio Lanzani, a Luisa Pirotta,
Elisabetta Pirotta e a
Giuseppe Munari - che la questione sia nell'agenda del sindaco. Purtroppo il problema qui è evidente, anche per il passaggio di autocarri e di mezzi pesanti. La strada, tra l'altro, è inferiore ai 4 metri e quindi non potrebbe nemmeno avere il doppio senso di marcia". Per i residenti, purtroppo, la situazione è davvero infelice: quando escono dal loro cancello rischiano di essere falciati da qualche veicolo in transito. I segni lasciati sulla proprietà della famiglia Lanzani dimostrano chiaramente che i mezzi non passano lontani dalle abitazioni: "Purtroppo abbiamo segni anche sul muro, canali rotti, persiane rovinate. Più volte ho avuto l'idea di rifare la tinteggiatura dell'immobile o di riparare le parti danneggiate, ma a queste condizioni rischiano di essere lavori inutili". Gli abitanti di via Acquedotto avevano consegnato nelle mani di Butti una lettera con 24 firme, spedita anche all'Arpa Lombardia. "La volontà - afferma Lanzani - non è quella di fare polemica. Anzi, mi sono anche chiesta quanto poteva essere utile e giusto scrivere la lettera al sindaco. Non critico nemmeno la scelta di chi ha voluto inserire il quarto tempo nel semaforo di corso Garibaldi e accetto che questo, per la sicurezza e il bene di molti, possa creare qualche disagio a noi. Il problema, però, è che il disagio si è trasformato in pericolo. Così non si può più andare avanti".
Paolo Butti, mettendo sul tavolo le criticità della viabilità cittadina, annuncia la volontà di mettere mano alle vie di accesso all'Altopiano. Tra queste via Acquedotto è una delle più problematiche: via apparentemente tranquilla, negli anni è in realtà diventata la strada privilegiata da parte di coloro che, provenendo da nord, vogliono raggiungere l'Altopiano evitando la coda al semaforo. "Mi rendo conto della pericolosità della situazione - afferma Butti - e ne ho parlato anche prima di Natale con i residenti che ho ricevuto dopo la raccolta firme che hanno promosso. L'idea che risolverebbe ogni problema sarebbe quella di una rotatoria in sostituzione del semaforo di via Cacciatori delle Alpi, ma è condizionata dai fondi di Pedemontana. Dobbiamo quindi pensare a qualcosa di alternativo. In attesa dello studio del Pim mi verrebbe da pensare a un senso unico, non so se in salita o in discesa. Vedremo cosa ci propongono gli addetti ai lavori, poi incontrerò di nuovo i residenti per confrontarmi con loro. Intanto nei prossimi giorni partirà la fase di raccolta dei dati sui flussi di traffico per permettere al Pim di presentare uno studio puntuale ed adeguato". La disponibilità del primo cittadino è accolta favorevolmente dai residenti: "Ci fa piacere - afferma
Stefania Lanzani, che ha promosso la raccolta firme insieme al fratello
Sergio Lanzani, a Luisa Pirotta,
Elisabetta Pirotta e a
Giuseppe Munari - che la questione sia nell'agenda del sindaco. Purtroppo il problema qui è evidente, anche per il passaggio di autocarri e di mezzi pesanti. La strada, tra l'altro, è inferiore ai 4 metri e quindi non potrebbe nemmeno avere il doppio senso di marcia". Per i residenti, purtroppo, la situazione è davvero infelice: quando escono dal loro cancello rischiano di essere falciati da qualche veicolo in transito. I segni lasciati sulla proprietà della famiglia Lanzani dimostrano chiaramente che i mezzi non passano lontani dalle abitazioni: "Purtroppo abbiamo segni anche sul muro, canali rotti, persiane rovinate. Più volte ho avuto l'idea di rifare la tinteggiatura dell'immobile o di riparare le parti danneggiate, ma a queste condizioni rischiano di essere lavori inutili". Gli abitanti di via Acquedotto avevano consegnato nelle mani di Butti una lettera con 24 firme, spedita anche all'Arpa Lombardia. "La volontà - afferma Lanzani - non è quella di fare polemica. Anzi, mi sono anche chiesta quanto poteva essere utile e giusto scrivere la lettera al sindaco. Non critico nemmeno la scelta di chi ha voluto inserire il quarto tempo nel semaforo di corso Garibaldi e accetto che questo, per la sicurezza e il bene di molti, possa creare qualche disagio a noi. Il problema, però, è che il disagio si è trasformato in pericolo. Così non si può più andare avanti".
Gaetano Garro :
"...L’idea che risolverebbe ogni problema sarebbe quella di una rotatoria in sostituzione del semaforo di via Cacciatori delle Alpi, ma è condizionata dai fondi di Pedemontana." Anche il Sindaco Paolo Butti, come tutti i sindaci della tratta Milano Meda, bramosi di compensazioni. Il fatto l’Autostrada corra in piena zona inquinata dalla diossina, ed in particolare in Zona "B" mai bonificata, NONGLIENEFREGANIENTE. Egli aspetta i fondi di Pedemontanaper risolvere i problemi dei cittadini, quella Pedemontana, che vogliono trasformata in mucca dai molti capezzoli da cui far sgorgare latte inebriante, accecante, che stordisce, assorda i sindaci e non soltanto, che sazi il loro desiderio di gestire soldi pubblici, nonostante il reale rischio che si porti alla luce del sole la diossina per la costruzione assurda di un'autostrada SPACCABRIANZA chiamata opportunisticamente Pedemontana, progettata apposta per ciucciare pedaggi in piena BRIANZA, allontanandosi volutamente dai piedi dei monti. | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi