Ferrovia, storico: il Consiglio comunale di Seveso dice sì al sottopasso
SEVESO - La città ha detto sì al sottopasso per superare l'ostacolo ferrovia. Un voto storico quello avvenuto nella seduta consiliare di ieri sera, che mette fine a una questione che si è trascinata per decenni. Votata la delibera, tuttavia, restano ancora alcune incognite
Un'alzata di mano storica. Ieri sera, nel corso della seduta di Consiglio comunale a Seveso, la maggioranza ha detto sì al progetto preliminare per la realizzazione di un sottopasso per oltrepassare la linea ferroviaria Milano-Asso. Con il voto cade l'ultimo baluardo dell'interramento, mettendo la parola fine a una questione che si trascina da decenni.
Una serata dai toni accesi, con il pubblico delle grandi occasioni che ha fatto sentire la sua voce e che ha vivacemente contestato la coalizione di centrosinistra che guida la città e che si apprestava a prendere la storica decisione.
La ferrovia, oltre a dividere in due fisicamente la città, ha diviso negli anni la popolazione. E, anche ieri sera, nel corso del dibattito sono emerse due posizioni ben nette e distinte. Da una parte quella della maggioranza, che considera di prioritaria importanza la questione dell'attraversamento est-ovest della città e che pensa, in questo modo, di aver compiuto il primo passo per decongestionare il centro di Seveso. Un'opera ritenuta fondamentale, con la tangenziale sud al confine con Cesano Maderno, per portare sulla Nazionale dei Giovi il traffico di attraversamento.
Dall'altra parte, invece, la posizione ferma dell'opposizione. Nella certezza che tangenziale e sottopasso non risolvano il problema, visto che il passaggio a livello che si va a sostituire con un sottopasso di fatto è a Cesano Maderno: quelli sul territorio sevesino restano tutti. Non solo: è emerso che l'opera costa 19,3 milioni, ma al momento solo 16 sono disponibili. Quindi il progetto preliminare avrà bisogno di essere rivisto e nelle due parti conclusive (su via Garibaldi e su via don Sturzo), essendo finanziato con risorse di Pedemontana resta un'incognita.
Il sindaco Paolo Butti (avremo modo di riprendere i vari interventi) ha spiegato che non c'è più tempo da perdere. Bisogna agire, gli aggiustamenti si faranno in corsa, ma questo è un primo passo considerato fondamentale.
Poi su le mani. La maggioranza ha deciso, incassando anche il sì di Roberto Pagani (Seveso nel Cuore), che si era dichiarato favorevole ai sottopassi fin dalla campagna elettorale. Astenuta nella coalizione di governo, invece, Nadia Pogliani: ha voluto sottolineare che condivide la scelta di un sottopasso ma, nello specifico, non è favorevole al progetto presentato.
Ora tocca ai tecnici della Regione e di Ferrovie Nord mettere mano all'opera, coordinandosi con il Centro Studi Pim che si occupa della parte viabilistica. Se tutto va regolarmente in porto, il tempo ci dirà se la decisione è stata quella migliore per superare la ferrovia e se la città sarà riuscita ad alleggerire il traffico automobilistico. O, al contrario, se continuerà a essere divisa e ulteriormente penalizzata dal traffico in arrivo da Cesano Maderno.
Una serata dai toni accesi, con il pubblico delle grandi occasioni che ha fatto sentire la sua voce e che ha vivacemente contestato la coalizione di centrosinistra che guida la città e che si apprestava a prendere la storica decisione.
La ferrovia, oltre a dividere in due fisicamente la città, ha diviso negli anni la popolazione. E, anche ieri sera, nel corso del dibattito sono emerse due posizioni ben nette e distinte. Da una parte quella della maggioranza, che considera di prioritaria importanza la questione dell'attraversamento est-ovest della città e che pensa, in questo modo, di aver compiuto il primo passo per decongestionare il centro di Seveso. Un'opera ritenuta fondamentale, con la tangenziale sud al confine con Cesano Maderno, per portare sulla Nazionale dei Giovi il traffico di attraversamento.
Dall'altra parte, invece, la posizione ferma dell'opposizione. Nella certezza che tangenziale e sottopasso non risolvano il problema, visto che il passaggio a livello che si va a sostituire con un sottopasso di fatto è a Cesano Maderno: quelli sul territorio sevesino restano tutti. Non solo: è emerso che l'opera costa 19,3 milioni, ma al momento solo 16 sono disponibili. Quindi il progetto preliminare avrà bisogno di essere rivisto e nelle due parti conclusive (su via Garibaldi e su via don Sturzo), essendo finanziato con risorse di Pedemontana resta un'incognita.
Il sindaco Paolo Butti (avremo modo di riprendere i vari interventi) ha spiegato che non c'è più tempo da perdere. Bisogna agire, gli aggiustamenti si faranno in corsa, ma questo è un primo passo considerato fondamentale.
Poi su le mani. La maggioranza ha deciso, incassando anche il sì di Roberto Pagani (Seveso nel Cuore), che si era dichiarato favorevole ai sottopassi fin dalla campagna elettorale. Astenuta nella coalizione di governo, invece, Nadia Pogliani: ha voluto sottolineare che condivide la scelta di un sottopasso ma, nello specifico, non è favorevole al progetto presentato.
Ora tocca ai tecnici della Regione e di Ferrovie Nord mettere mano all'opera, coordinandosi con il Centro Studi Pim che si occupa della parte viabilistica. Se tutto va regolarmente in porto, il tempo ci dirà se la decisione è stata quella migliore per superare la ferrovia e se la città sarà riuscita ad alleggerire il traffico automobilistico. O, al contrario, se continuerà a essere divisa e ulteriormente penalizzata dal traffico in arrivo da Cesano Maderno.
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