Abusi su minore: educatore d'oratorio condannato a 4 anni, il sacerdote patteggia
ARESE - Il Gup del Tribunale di Milano, con rito abbreviato, ha condannato a 4 anni l'educatore dell'oratorio dei Salesiani, accusato di avere abusato sessualmente due anni fa di un minorenne. Il religioso al quale il ragazzo si era poi rivolto, ha patteggiato un anno e cinque mesi
Si chiude la vicenda giudiziaria, rimarranno i segni sulla vittima: un trentunenne educatore d'oratorio ad Arese è stato condannato venerdì mattina a quattro anni di carcere, il sacerdote ha invece scelto il patteggiamento concludendo con una pena di un anno e cinque mesi. Entrambi dovranno risarcire con un importo di 230 mila euro il minorenne vittima di abusi sessuali.
La vicenda, che aveva destato un enorme scalpore in città, riguarda un giovane quindicenne abituale frequentatore dell'oratorio dei Salesiani. Nel 2015 si era rivolto a un educatore, componente anche del consiglio pastorale, per un confronto sui temi della sessualità. Secondo l'accusa non erano stati solo consigli e sostegno psicologico: una mattina l'educatore, vista la malattia del ragazzo, era andato a trovarlo nella sua abitazione e, mentre si trovava solo, avrebbe abusato di lui sessualmente.
Il minorenne aveva "accusato il colpo". Tant'è che a distanza di tempo, si era rivolto a un giovane sacerdote salesiano, anch'egli trentenne, per un confronto e per essere aiutato. Sempre secondo l'accusa, però, il religioso invece di comprendere la situazione e dare supporto al ragazzo in un momento di turbamento e di fragilità, dopo avere iniziato con lui una corrispondenza su Facebook, avrebbe inviato al minorenne le fotografie delle sue parti intime arrivando, nel tempo, a proporre anche un incontro sessuale a tre.
La vicenda, che aveva destato un enorme scalpore in città, riguarda un giovane quindicenne abituale frequentatore dell'oratorio dei Salesiani. Nel 2015 si era rivolto a un educatore, componente anche del consiglio pastorale, per un confronto sui temi della sessualità. Secondo l'accusa non erano stati solo consigli e sostegno psicologico: una mattina l'educatore, vista la malattia del ragazzo, era andato a trovarlo nella sua abitazione e, mentre si trovava solo, avrebbe abusato di lui sessualmente.
Il minorenne aveva "accusato il colpo". Tant'è che a distanza di tempo, si era rivolto a un giovane sacerdote salesiano, anch'egli trentenne, per un confronto e per essere aiutato. Sempre secondo l'accusa, però, il religioso invece di comprendere la situazione e dare supporto al ragazzo in un momento di turbamento e di fragilità, dopo avere iniziato con lui una corrispondenza su Facebook, avrebbe inviato al minorenne le fotografie delle sue parti intime arrivando, nel tempo, a proporre anche un incontro sessuale a tre.
Il minorenne, alla fine, trova la forza di confidarsi con un amico che, a sua volta, informa un altro religioso della parrocchia. Questi, senza esitazione ne parla con i vertici dei Salesiani che, dimostrando vicinanza al ragazzo e alla famiglia, si rivolgono alla magistratura. Lo scandalo esplode. L'educatore finisce sul banco degli imputati per violenza sessuale, condannato venerdì dal Gup Stefania Donadeo, con rito abbreviato, a quattro anni. Il sacerdote salesiano viene rinviato a giudizio per adescamento di minore e possesso di materiale pornografico. Patteggia un anno e cinque mesi. L'educatore e i Salesiani risarciranno con 230 mila euro la famiglia del minorenne che ha rinunciato alla costituzione di parte civile.
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