Settima evasione dal carcere: è la quinta negli ultimi 30 giorni
BOLLATE - Era uscito con regolare permesso per andare sul posto di lavoro, ma non ha più fatto rientro: un indiano, venerdì, è evaso dal carcere. Purtroppo, come rileva il sindacato, è la settima evasione da inizio anno e la quinta negli ultimi trenta giorni
E' considerato a tutti gli effetti un carcere modello ma, naturalmente, gli "inquilini" preferiscono starne alla larga: venerdì a Bollate hanno dovuto fare i conti con una nuova evasione. La settima dall'inizio dell'anno. A rivelarlo è stato Giuseppe Bolena, segretario regionale dell'Osapp (Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria).
A far perdere le sue tracce, questa volta, è un indiano condannato per omicidio. Avrebbe dovuto scontare qui la sua pena fino al 2023 ma, uscito con regolare permesso per andare a lavorare, non ha più fatto ritorno per accomodarsi nella sua cella.
Purtroppo nell'ultimo periodo non è l'ultima evasione che riguarda la struttura penitenziaria cittadina. Delle sette evasioni avvenute da inizio anno, questa è la quinta negli ultimi trenta giorni.
"Non si può andare avanti così - sbotta Bolena - Bollate sta diventando un trampolino di lancio verso la libertà anticipata. Questo sta diventando un carcere troppo autoreferenziale, la direzione si preoccupa di non intaccare l’immagine di carcere modello piuttosto che affrontare e risolvere i problemi concreti dell’istituto".
A far perdere le sue tracce, questa volta, è un indiano condannato per omicidio. Avrebbe dovuto scontare qui la sua pena fino al 2023 ma, uscito con regolare permesso per andare a lavorare, non ha più fatto ritorno per accomodarsi nella sua cella.
Purtroppo nell'ultimo periodo non è l'ultima evasione che riguarda la struttura penitenziaria cittadina. Delle sette evasioni avvenute da inizio anno, questa è la quinta negli ultimi trenta giorni.
"Non si può andare avanti così - sbotta Bolena - Bollate sta diventando un trampolino di lancio verso la libertà anticipata. Questo sta diventando un carcere troppo autoreferenziale, la direzione si preoccupa di non intaccare l’immagine di carcere modello piuttosto che affrontare e risolvere i problemi concreti dell’istituto".