Migranti in corteo a Milano contro il centro di accoglienza di Bresso: ospitate 600 persone invece di 300

BRESSO - Un centinaio di migranti e un centinaio di attivisti delle associazioni: erano circa duecento le persone che ieri pomeriggio hanno manifestato a Milano, raggiungendo la Prefettura, per lamentare le pessime condizioni di vita nel centro di accoglienza di Bresso

Un corteo sotto la pioggia al grido di "Apriti Bresso!". Sono stati circa duecento le persone che nel pomeriggio di ieri, giovedì 24 novembre, hanno voluto manifestare contro il centro di accoglienza di Bresso, partendo recandosi fino alla sede della Prefettura, dove una delegazione è stata accolta per ascoltare le richieste delle persone che hanno dato vita al presidio.

In totale duecento, tutto sommato equamente suddivise tra esponenti di associazioni e migranti che vivono nel centro di accoglienza di Bresso. Gli uni e gli altri uniti per sensibilizzare le autorità sulle condizioni in cui vivono gli ospiti.

La struttura, che doveva avere una capienza massima di 300 persone, oggi ne ospita infatti 600. Naturalmente con un peggioramento delle loro condizioni.

Tra le maggiori lamentele, però, non solo il fatto che si debba vivere in tenda con una temperatura di 3 gradi o fare la doccia gelata anche in questo periodo, ma soprattutto le accuse nei confronti di una gestione ritenuta poco trasparente che vieterebbe a chiunque di entrare per rendersi conto delle condizioni. Secondo i manifestanti l'accesso risulterebbe vietato anche a giornalisti e agli attivisti delle associazioni umanitarie.