Nasce la leva civica volontaria regionale
La Lombardia introduce nel proprio ordinamento la “leva civica volontaria regionale” per favorire la partecipazione attiva di uomini e donne in progetti di assistenza e servizio sociale; di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e ambientale; di promozione e organizzazione di attività educative, culturali, sportive, di economia solidale e protezione civile. La legge, proposta dalla Lega Nord (primo firmatario il vicepresidente del Consiglio regionale, Fabrizio Cecchetti) e di cui è ...
La Lombardia introduce nel proprio ordinamento la “leva civica volontaria regionale” per favorire la partecipazione attiva di uomini e donne in progetti di assistenza e servizio sociale; di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e ambientale; di promozione e organizzazione di attività educative, culturali, sportive, di economia solidale e protezione civile. La legge, proposta dalla Lega Nord (primo firmatario il vicepresidente del Consiglio regionale, Fabrizio Cecchetti) e di cui è stata relatrice il consigliere Silvana Saita (Lega Nord) è stata approvata con 42 voti favorevoli (maggioranza e M5S) e 16 contrari (Pd e Patto Civico). Il testo prevede per il 2014 uno stanziamento di 200 mila euro per sostenere i progetti gestiti da soggetti pubblici e privati iscritti all’Albo regionale degli enti di servizio civile. I progetti non possono avere durata superiore ai dodici mesi e l’orario settimanale di lavoro dei volontari, remunerato con una indennità mensile pari a quella percepita dai volontari del servizio civile nazionale (circa 6.000 euro all’anno), non può superare le trenta ore settimanali. La Leva civica non costituisce “rapporto di lavoro”. Dove i volontari sono più di nove, una quota del 10% deve essere riservata alle persone con disabilità. Il numero dei volontari di Leva civica non potrà superare il 20% del personale in organico del soggetto ospitante (emendamento proposto da Dario Violi, M5S). Possono partecipare alla selezione per la Leva civica i cittadini italiani, quelli dei Paesi dell’Unione europea, i cittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno residenti in Lombardia da almeno due anni. L’età per fare domanda di partecipazione deve essere compresa tra i 18 ed i 28 anni. Agli studenti universitari l’anno di leva civica verrà riconosciuto per i crediti formativi. “La Leva civica volontaria regionale è legge. Con questo provvedimento la Lombardia mette in campo un importante strumento formativo per i giovani e un sostegno concreto per associazioni e Comuni colpiti dal taglio dei finanziamenti da parte del Governo centrale”, ha detto al termine della votazione il vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti. “Un provvedimento superfluo e ripetitivo di cui si poteva fare a meno e che si sovrappone ad altre misure in essere”, secondo Marco Carra, motivando il no del gruppo PD. “Si tratta per i giovani- ha dichiarato il consigliere Silvana Saita - di un’esperienza importante, di cittadinanza attiva nella società: le iniziative della leva civica sono finalizzate a favorire i valori della solidarietà; ottimizzando la collaborazione tra soggetti pubblici e privati, si vengono a creare azioni formative e innovative per la crescita umana e professionale dei giovani”.