Cem: 45 Comuni ricicloni su 49, ma critica Legambiente
CAVENAGO DI BRIANZA - C'è soddisfazione in casa Cem Ambiente per i risultati ottenuti: 45 dei 49 Comuni seguiti nel campo della raccolta rifiuti sono stati giudicati "ricicloni" da Legambiente. L'amministratore unico difende i 4 Comuni esclusi e sostiene che sia però necessario rivedere i criteri.
Legambiente premia il territorio di Cem e i suoi standard di raccolta differenziata. Ben 45 su 49 i Comuni premiati a Roma lo scorso 7 luglio, in occasione dell’edizione 2015 dei Comuni Ricicloni. Ma la società che gestisce il servizio di raccolta rifiuti difende i quattro Comuni (Caponago, Concorezzo, Liscate, Truccazzano) esclusi dalle graduatorie dell’associazione ambientalista, ma non certo meno virtuosi dei premiati.
“Siamo soddisfatti del risultato ottenuto – afferma Virginio Pedrazzi, amministratore unico di Cem Ambiente – ma ci corre l’obbligo di precisare che i 4 Comuni che sono stati esclusi non sono meno ricicloni e meno virtuosi rispetto alla media generale dei Comuni Cem”.
Ma quali sono, allora, i motivi di questa esclusione? “È una questione dei parametri usati da Legambiente nel predisporre le graduatorie – spiegano da Cem Ambiente Spa - e di metodi di calcolo diversi che non tengono conto di alcune tipologie di rifiuto. Ad esempio non si considera il recupero delle terre di spazzamento che per Cem è importante e raggiunge percentuali del 90 percento del rifiuto raccolto e trattato attraverso l’impianto di separazione di Liscate”.
Questa esclusione di alcuni rifiuti riduce le percentuali generali e fa scendere le quattro amministrazioni di Caponago, Concorezzo, Liscate, Trucazzano, non meno virtuose delle altre, al di sotto, anche se di poco, della soglia minima del 65% necessaria per l’ammissione.
Questa esclusione di alcuni rifiuti riduce le percentuali generali e fa scendere le quattro amministrazioni di Caponago, Concorezzo, Liscate, Trucazzano, non meno virtuose delle altre, al di sotto, anche se di poco, della soglia minima del 65% necessaria per l’ammissione.
“Riteniamo – conclude Pedrazzi - sia opportuno rivedere i sistemi di calcolo delle raccolte differenziate per valutare la totalità delle frazioni raccolte e per non “mortificare” il buon lavoro di tutti i Comuni”.