15 maggio 1910: inizia la storia gloriosa della Nazionale di calcio
Il 15 maggio 1910 l'esordio ufficiale della Nazionale italiana di calcio. All'Arena civica di Milano contro la Francia, sconfitta con un secco 6-2. Gran mattatore dell'incontro il milanista Pietro Lana, autore del primo gol e di una tripletta nei 90 minuti di gioco.
Pietro Lana, chi era costui? Un nome che dice davvero poco a molti italiani e che, tuttavia, è passato alla storia. In grande stile: suo il primo gol ufficiale segnato dalla Nazionale italiana di calcio. E, a dire il vero, in quella partita non si era nemmeno accontentato visto che al termine dei 90 minuti era uscito a testa alta dal campo dopo aver messo a segno una tripletta.
Era il 15 maggio 1910. Esattamente 105 anni fa. Non erano ancora gli Azzurri: l'Italia, per il suo match d'esordio, era scesa in campo con una maglietta bianca con lo stemma di Casa Savoia. Gli avversari? I francesi, ovviamente, rivali storici che nel primo incontro ufficiale della nostra Nazionale erano stati liquidati con un perentorio 6-2. Merito soprattutto di Pietro Lana, conosciuto all'epoca per essere uno dei dissidenti del Milan che aveva contribuito alla fondazione nel 1908 del Football Club Internazionale Milano Spa salvo poi fare immediatamente ritorno sulla sponda rossonera.
Non era uno squadrone la Nazionale italiana al suo esordio. Nata dopo vari tentativi e, soprattutto, con giocatori selezionati in base allo scontro diretto tra due squadre con calciatori provenienti da diverse società. A poca distanza dal 6-2 rifilato alla Francia, infatti, l'Italia a sua volta era uscita massacrato da una goleada in Ungheria.
L'ultima partita in maglia bianca. Dall'incontro successivo ecco la nuova divisa ufficiale con la maglia di quel colore azzurro della bandiera di Casa Savoia. Da allora, con risultati alterni, i giocatori con quei colori hanno fatto innamorare l'Italia portando più volte il nostro Paese sul tetto del mondo.
Senza Pietro Lana: perché dopo i primi due incontri in maglia bianca, l'exploit iniziale e la sconfitta in Ungheria, non era più stato chiamato. Nel suo piccolo ha già fatto tanto per passare alla storia in quei 180 minuti. Anzi, nei primi 10: tanto gli era bastato all'esordio per andare a segno e per iscrivere il suo nome sugli almanacchi del più popolare degli sport praticati in Italia.