Anno nuovo: proviamo a viverlo in modo diverso?

I tappi di spumante saltati nella notte e il sorriso che ha accompagnato il brindisi: ripartiamo da qui. Prima di tirare fuori di tasca il foglio con il lungo elenco di ciò che chiederemmo al 2016, proviamo a mettere sul tavolo un foglio bianco e una penna. Scriviamo noi, basta una sola parola, ciò che vogliamo offrire al nuovo anno.

Il giorno di Capodanno l'elenco è lungo. Nel foglio che stringiamo tra le mani sono tante le voci. Tanti gli episodi che hanno caratterizzato il nostro 2015, tante le richieste che abbiamo da presentare alla buona sorte per vivere i prossimi dodici mesi nel migliore dei modi.

Tirando la riga alla fine del del 2015, il conto è semplice. Al di là delle vicissitudini personali, sul tavolo restano problemi che l'anno passato non ha risolto o, per alcuni, ha addirittura accentuato. 

Trovare i problemi è come sparare sulla Croce Rossa: in cima alla lista, inevitabilmente, c'è la crisi economica. Si è fatta sentire un po' per tutti, ha portato insoddisfazione e insicurezza. Ha messo in ginocchio anche gli enti pubblici che, da sempre, erano un luogo di rifugio per le persone in difficoltà.

Problemi sul fronte del trasporto pubblico o della mobilità più in generale, con ferrovie in difficoltà, strade al collasso, una Pedemontana nata male e, forse, destinata a finire peggio. Un trasporto pubblico, almeno quello della provincia di Monza e Brianza, che dovrebbe caratterizzarsi per il taglio di 228 corso giornaliere degli autobus lasciando appiedate 7 mila persone quotidianamente.

La crisi ha peggiorato gli aspetti sociali. L'ambiente non se la passa molto bene, così come dimostrano le misure per cercare di contenere il Pm10 e l'inquinamento dei territorio in generale. Si potrebbe continuare a lungo con altri esempi, ma sarebbe un esercizio inutile, la realtà è sotto gli occhi di tutti.

Va da sé che per il 2016 gli oroscopi non riservano nulla di buono. Dicono che la crisi è superata. Speriamo sia vero, di certo non lo sarà per tutti: non ci aspettiamo una pioggia di euro sulle nostre case. E, di conseguenza, l'elenco delle richieste che presentiamo al nuovo anno consiste soprattutto nei problemi rimasti irrisolti negli ultimi dodici mesi.

Una cosa, però, possiamo farla tutti. Invece di chiedere qualcosa al 2016, proviamo a domandarci cosa si aspetta da noi il nuovo anno. Noi un'idea l'abbiamo: non grandi opere, evidentemente, bensì un nuovo atteggiamento. Raccogliamo l'eredità di Expo, che ha avuto il grande pregio di trasmetterci soprattutto positività e convinzione. Ci siamo accorti, di colpo, grazie ai riconoscimenti arrivati a livello internazionale, che possiamo fare la nostra parte.

Spostiamo questo concetto nella vita quotidiana. Più determinazione nel cercare lavoro o nello sviluppare l'attività aziendale. Più decisi nel tutelare l'ambiente anche richiamando gli altri che compiono gesti sbagliati. Più solidali con chi è in difficoltà, più convinti nella difesa del nostro territorio e delle nostre proprietà senza chiuderci nel solito menefreghismo. Più tolleranti nei confronti delle opinioni diverse. Più attenti verso il bello che ci circonda. Più sorrisi nella quotidianità. 

Belle parole, certo, che non sempre è facile mettere in pratica. Ma almeno proviamoci. Prima di chiedere qualcosa al 2016, lo dobbiamo soprattutto a noi stessi.

E' il nostro augurio per i 12 mesi che ci attendono e che vivremo insieme. Buon anno  a tutti.

Gualfrido Galimberti