Da Cinisello ai fatti di Torino, Buraschi: "Non sono un mostro, volevo riportare la calma"
CINISELLO BALSAMO - L'avete presente questa immagine, con il ragazzo a braccia alzate in piazza San Carlo a Torino nella triste serata della Champions League. E' Davide Buraschi, cinisellese di 23 anni, subito dipinto come un kamikaze. Lui spiega che voleva soltanto riportare la calma
Si chiama Davide Buraschi, ha 23 anni e abita a Cinisello Balsamo. Per più di una giornata è stato bollato, quando andava bene, come "idiota". Ma per molti, invece, era l'attentatore, il kamikaze. E' lui, infatti, quello che la stampa ha ritenuto responsabile dei fatti accaduti in piazza San Carlo a Torino durante la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid.
In pochi istanti, infatti, le immagini di quel giovane a petto nudo con le braccia alzate avevano fatto il giro del web. Qualcuno gli aveva anche attribuito la frase "Sono un kamikaze".
Dopo quel video è stato rintracciato in poche ore dalla Questura di Torino e interrogato a lungo. "Come persona informata sui fatti - ha precisato lui - non sono indagato. Di me è uscita un'immagine assolutamente distorta. E' accaduto invece proprio il contrario. Dopo aver visto la gente impaurita che cercava di fuggire, ho cercato di invitare tutti alla calma".
Agli inquirenti ha dichiarato di avere sentito un forte odore, ma di non essere in grado di indicare la causa di ciò che è accaduto e che ha portato poi ai 1.500 feriti.
Buraschi è tornato alla sua attività di magazziniere. Più della delusione per la sconfitta per lui c'è l'amarezza di essere stato dipinto come un mostro. La prossima volta, statene certi, non alzerà più le braccia neanche per esultare di fronte a un gol o alla conquista della coppa.
In pochi istanti, infatti, le immagini di quel giovane a petto nudo con le braccia alzate avevano fatto il giro del web. Qualcuno gli aveva anche attribuito la frase "Sono un kamikaze".
Dopo quel video è stato rintracciato in poche ore dalla Questura di Torino e interrogato a lungo. "Come persona informata sui fatti - ha precisato lui - non sono indagato. Di me è uscita un'immagine assolutamente distorta. E' accaduto invece proprio il contrario. Dopo aver visto la gente impaurita che cercava di fuggire, ho cercato di invitare tutti alla calma".
Agli inquirenti ha dichiarato di avere sentito un forte odore, ma di non essere in grado di indicare la causa di ciò che è accaduto e che ha portato poi ai 1.500 feriti.
Buraschi è tornato alla sua attività di magazziniere. Più della delusione per la sconfitta per lui c'è l'amarezza di essere stato dipinto come un mostro. La prossima volta, statene certi, non alzerà più le braccia neanche per esultare di fronte a un gol o alla conquista della coppa.
Vuoi ricevere le notizie nella tua mail? Iscriviti alla newsletter: clicca qui
(in base alle impostazioni del tuo gestore potrebbe finire in caselle diverse dalla "Posta in arrivo")