Vende falsa rivista dei Carabinieri, i militari lo denunciano per truffa
COLOGNO MONZESE - Insieme a un complice nigeriano ha truffato una odontoiatra con la scusa di un abbonamento a una falsa rivista dei Carabinieri. Un uomo di 51 anni, residente in città, è stato denunciato per truffa dai militari
Vendendo una falsa rivista dell'Arma a una odontoiatra nel bolognese, era riuscita a ingannarla e a farsi "scucire" quasi 2 mila euro. Un uomo di 51 anni, originario di Salerno ma residente a Cologno Monzese, è stato denunciato dai Carabinieri veri. Stessa sorte per il suo complice, un nigeriano quarantenne che vive a Padova.
Alla donna, naturalmente, non è stato chiesto subito l'intero importo. Altrimenti avrebbe subito immaginato che si trattava di due mascalzoni. Le era stato proposto l'abbonamento a una presunta rivista dell'Arma dei Carabinieri per un costo annuale di 150 euro. Lei, che nutre profondo rispetto e ammirazione per i Carabinieri, non ha esitato a rispondere in modo affermativo, convinta di aver tirato fuori quei soldi per una buona causa.
Poco tempo dopo, però, è stata nuovamente ricontattata. Una richiesta di 80 euro per il secondo numero della rivista. Lei si è rifiutata. Non per l'importo in sé, ma perché convinta di aver già versato quanto dovuto.
Quel giorno per lei sono iniziati i guai. In virtù di quel mancato pagamento, è stata contattata da un sedicente avvocato che, facendole presente tutti i rischi che stava correndo, compreso un pignoramento di beni, l'ha convinta a versare 1.930 euro per sanare la situazione per evitare conseguenze giudiziarie ben peggiori.
Andata a buon fine la truffa, i due malviventi non sono stati capaci di accontentarsi. Le hanno telefonato nuovamente, questa volte nelle vesti di dipendenti della cancelleria del Tribunale di Bologna, facendole presente che non era ancora in regola. Sostenendo che con i 1.930 euro era riuscita a bloccare solo tre dei quattro pignoramenti previsti. In sostanza per chiuder la pratica erano necessari altri 4.930 euro.
A questo punto la donna si è rivolta direttamente ai Carabinieri, quelli veri, che in un batter d'occhio, grazie alla tracciabilità dei versamenti, sono riusciti a risalire ai due truffatori. Il nigeriano, ancora incensurato, e l'italiano invece già noto alla giustizia, sono stati denunciati a piede libero.
Alla donna, naturalmente, non è stato chiesto subito l'intero importo. Altrimenti avrebbe subito immaginato che si trattava di due mascalzoni. Le era stato proposto l'abbonamento a una presunta rivista dell'Arma dei Carabinieri per un costo annuale di 150 euro. Lei, che nutre profondo rispetto e ammirazione per i Carabinieri, non ha esitato a rispondere in modo affermativo, convinta di aver tirato fuori quei soldi per una buona causa.
Poco tempo dopo, però, è stata nuovamente ricontattata. Una richiesta di 80 euro per il secondo numero della rivista. Lei si è rifiutata. Non per l'importo in sé, ma perché convinta di aver già versato quanto dovuto.
Quel giorno per lei sono iniziati i guai. In virtù di quel mancato pagamento, è stata contattata da un sedicente avvocato che, facendole presente tutti i rischi che stava correndo, compreso un pignoramento di beni, l'ha convinta a versare 1.930 euro per sanare la situazione per evitare conseguenze giudiziarie ben peggiori.
Andata a buon fine la truffa, i due malviventi non sono stati capaci di accontentarsi. Le hanno telefonato nuovamente, questa volte nelle vesti di dipendenti della cancelleria del Tribunale di Bologna, facendole presente che non era ancora in regola. Sostenendo che con i 1.930 euro era riuscita a bloccare solo tre dei quattro pignoramenti previsti. In sostanza per chiuder la pratica erano necessari altri 4.930 euro.
A questo punto la donna si è rivolta direttamente ai Carabinieri, quelli veri, che in un batter d'occhio, grazie alla tracciabilità dei versamenti, sono riusciti a risalire ai due truffatori. Il nigeriano, ancora incensurato, e l'italiano invece già noto alla giustizia, sono stati denunciati a piede libero.
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