Beccalossi: "Per costruire una moschea da 5 milioni di euro secondo l'Imam basta rinunciare al caffè"

SESTO SAN GIOVANNI - Viviana Beccalossi, assessore regionale delegato dal presidente Maroni a porre in essere azioni mirate a contrastare il radicalismo islamico, è fortemente critica sulla realizzazione della moschea in città. La più grande del Nord Italia, ma non c'è chiarezza sui finanziamenti

"I finanziamenti per costruire moschee da milioni di euro? Semplice, per la Comunità islamica di Sesto San Giovanni, dove sta sorgendo la più grande moschea del Nord Italia, il cui valore è stimato in 5 milioni di euro, 'basta rinunciare a un caffè al giorno' e la strada è in discesa. Che ingenui, non ci avevamo pensato!". Con questa considerazione ironica Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica, Difesa del suolo e Città metropolitana, delegata dal presidente Maroni a porre in essere azioni mirate a contrastare il radicalismo islamico, interviene nel dibattito sui finanziamenti alle moschee.

"Sì, avete capito bene - aggiunge Beccalossi - secondo il Centro islamico di Sesto San Giovanni, città in cui lo scorso dicembre è stato ucciso il terrorista di Berlino Anis Amri, i fondi per realizzare l'opera possono provenire da iniziative dei fedeli come quella di rinunciare a un caffè al giorno".

"Su temi delicati come questi - spiega l'assessore - è necessaria la massima trasparenza. Soprattutto alla luce dei fatti che stiamo vivendo. La prima domanda che mi porrei, se fossi un sindaco di una città in cui sta per sorgere una moschea, è da dove arrivino i soldi necessari per realizzare quell'opera".

"Regione Lombardia - conclude Beccalossi - per quanto di propria competenza ha cercato di fare un po' di chiarezza in un settore certamente opaco. Il presidente Maroni ha proposto a tutti i sindaci di collaborare al monitoraggio dei luoghi di culto presenti sul nostro territorio. Oltre alla segnalazione di una sessantina di casi 'critici', per lo più riguardanti Centri culturali islamici che, in disprezzo di qualsiasi legge, altro non sono che moschee prive di ogni requisito di sicurezza, è emerso come le stesse comunità islamiche siano titolari di immobili in cui svolge attività di culto e di proselitismo".


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