Firmato un protocollo d'intesa per liberare la città dall'amianto
LIMBIATE - Il progetto "Limbiate amianto free" ha fatto un passo da gigante: mercoledì è stato firmato un protocollo d'intesa che coinvolge il Comune, Infoenergia, associazione Imprese Edili, associazione Professionisti Edili, Cna, Afol, Banca Popolare di Milano e Banca di Credito Cooperativo Barlassina
E' stato siglato mercoledì il protocollo d'intesa riferito al progetto "Limbiate Amianto Free”, voluto dall'amministrazione comunale per liberare il più possibile la città dalla presenza di manufatti d'amianto. Al tavolo il sindaco Raffaele De Luca e i rappresentanti di Infoenergia, associazione Imprese Edili, associazione Professionisti Edili, Cna, Afol Metropolitana, Banca Popolare di Milano e Banca di Credito Cooperativo Barlassina.
“Il Comune di Limbiate in questi ultimi anni – spiega De Luca – ha fatto il suo più grande investimento in termini di costi proprio nei lavori di rimozione dell'amianto dai tetti di due scuole, quella di via Cartesio e quella di via Pace, e ora si sta occupando dei cimiteri e della scuola di via Trieste. Non ci potevamo certamente sobbarcare anche altre spese in contributi per la rimozione dell'amianto da edifici privati, ma abbiamo voluto comunque insistere su questo tema e cercare una strada percorribile per sanare tante situazioni pericolose dal punto di vista della salute e dal punto di vista ambientale”.
In base ai dati recenti desunti da un'attenta mappatura del territorio effettuata da Infoenergia, a Limbiate ci sono ancora 170mila metri quadrati di amianto, suddivisi in 480 siti privati. La strada trovata per ridurre notevolmente questa presenza è quella riguardante la messa in campo di un'azione integrata che veda protagonisti il Comune di Limbiate (che fa da cabina di regia e da garante rispetto alla bontà del progetto), le associazioni di categoria (di artigiani, di imprenditori edili e di professionisti edili), Afol e due istituti di credito. Nel protocollo è inserita una proposta economica di servizio da parte di ciascuna delle associazioni di categoria aderenti, che garantiscono l'intervento presso i privati per rimozione e smaltimento amianto, per eventuali ripristini, ampliamenti, lavori di ristrutturazione più generali sullo stesso stabile, ma anche per la gestione delle pratiche burocratiche (si parla di sconti intorno al 30% rispetto ai costi stabiliti dalla Camera di Commercio), poi è contenuto un piano bancario per accedere a prestiti agevolati ed un accordo con Afol Metropolitana che si impegna ad organizzare corsi di formazione per figure professionali utili all'ambito di intervento e a far incontrare domanda e offerta di lavoro (locale), che potrebbe crescere grazie al fatto che le imprese edili e artigiane limbiatesi potrebbero essere impegnate maggiormente.
In tutto questo rientra anche lo Sportello Infoenergia (aperto il primo e il terzo martedì di ogni mese, dalle 9 alle 14, presso l'atrio del Municipio di Limbiate), che è disponibile a fornire ogni tipo di informazione sul protocollo d'intesa, sulle aziende che rientrano nel progetto, sulle modalità e sulle procedure da seguire.
“In sintesi – commenta l'assessore all'Ambiente, Sandro Archetti – il protocollo contiene un pacchetto di servizi agevolati con l'obiettivo di convincere i privati proprietari di edifici che ancora presentano amianto ad intervenire per la rimozione, in considerazione dei gravi danni all'ambiente e alla saluta che provoca la presenza delle fibre di amianto nell'aria. La legge non prevede sanzioni a coloro che non rimuovono se le lastre sono intatte, ma li obbliga a far comunque una dichiarazione certificata rispetto allo stato, certificazione che ha un costo e una procedura. Crediamo che, per tutti, sia più conveniente eliminare l'amianto, piuttosto che 'registrarlo in anagrafe': è per questo motivo che ci auguriamo che i nostri cittadini trovino la nostra proposta degna di essere presa in considerazione”.
“In sintesi – commenta l'assessore all'Ambiente, Sandro Archetti – il protocollo contiene un pacchetto di servizi agevolati con l'obiettivo di convincere i privati proprietari di edifici che ancora presentano amianto ad intervenire per la rimozione, in considerazione dei gravi danni all'ambiente e alla saluta che provoca la presenza delle fibre di amianto nell'aria. La legge non prevede sanzioni a coloro che non rimuovono se le lastre sono intatte, ma li obbliga a far comunque una dichiarazione certificata rispetto allo stato, certificazione che ha un costo e una procedura. Crediamo che, per tutti, sia più conveniente eliminare l'amianto, piuttosto che 'registrarlo in anagrafe': è per questo motivo che ci auguriamo che i nostri cittadini trovino la nostra proposta degna di essere presa in considerazione”.
La Regione Lombardia era presente al tavolo che si è concluso con la firma del protocollo d'intesa e si è detta molto interessata a questo progetto, che potrebbe essere inserito come 'esperienza pilota' e sottoscritta dal Pirellone stesso.
Per dare un'informazione complessiva e completa, l'amministrazione comunale ha organizzato un'assemblea pubblica per mercoledì 1 luglio, alle 20.45 in Villa Mella.