Violenza nei confronti della moglie: cingalese finisce in carcere
BARANZATE - Un cingalese di 44 anni è stato portato in carcere dai Carabinieri della Tenenza di Bollate: lo ha deciso il Gip del Tribunale di Milano in seguito ai ripetuti episodi di maltrattamento nei confronti della moglie
Continui maltrattamenti in famiglia, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano ha deciso di firmare l'ordinanza di custodia cautelare: in carcere, lunedì pomeriggio, è finito un cingalese di 44 anni, incensurato, "prelevato" dalla sua abitazione dai Carabinieri della Tenenza di Bollate.
Il provvedimento scaturisce dall’attività condotta dagli uomini dell’Arma dall’inizio dell’anno, a seguito di due interventi presso l’abitazione coniugale. Nel primo caso la moglie, una connazionale di 56 anni, di professione badante, era stata percossa e minacciata con un coltello, riportando alcune contusioni e una prognosi di 10 giorni. Qualche giorno dopo il marito si era presentato sul posto di lavoro della donna, minacciandola e pedinandola fin sotto casa.
L’attività dei Carabinieri, che hanno rassicurato la vittima e sono riusciti a conquistare la sua fiducia, ha permesso di scoprire che i soprusi andavano avanti da circa due anni e, per timore di ripercussioni, non erano mai stati denunciati.
Il cingalese è stato accompagnato al carcere di San Vittore e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Il provvedimento scaturisce dall’attività condotta dagli uomini dell’Arma dall’inizio dell’anno, a seguito di due interventi presso l’abitazione coniugale. Nel primo caso la moglie, una connazionale di 56 anni, di professione badante, era stata percossa e minacciata con un coltello, riportando alcune contusioni e una prognosi di 10 giorni. Qualche giorno dopo il marito si era presentato sul posto di lavoro della donna, minacciandola e pedinandola fin sotto casa.
L’attività dei Carabinieri, che hanno rassicurato la vittima e sono riusciti a conquistare la sua fiducia, ha permesso di scoprire che i soprusi andavano avanti da circa due anni e, per timore di ripercussioni, non erano mai stati denunciati.
Il cingalese è stato accompagnato al carcere di San Vittore e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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