Commerciante ricattato dopo il rapporto gay, ventenne in manette

RHO - La notte di piacere trascorsa con un ragazzo bosniaco, per un commerciante residente in città si è trasformata in un incubo. Ha versato soldi al giovane che, inventando di essere minorenne, chiedeva soldi per evitare di denunciarlo. Il ragazzo è stato arrestato per estorsione

Si erano conosciuti attraverso un sito di incontri per omosessuali. Un commerciante di 40 anni residente a Rho e un ragazzo bosniaco di 20 anni che vive in provincia di Bergamo. Dopo la prima notte di piacere, però, per il primo la storia è diventata un incubo. Per il secondo, che continuava a pretendere soldi in cambio del silenzio, si è invece conclusa con l'arresto.

A porre fine a questa storia, infatti, ci hanno pensato gli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Rho/Pero, che hanno portato il ragazzo al carcere di San Vittore con l'accusa di estorsione aggravata e continuata.

A loro si era rivolto il commerciante, ormai esasperato, raccontando di aver conosciuto il bosniaco in un sito di incontri per soli uomini e di avere organizzato, dopo l'invio di qualche messaggio, una notte di piacere in un motel. Un incontro che un giovane che il quarantenne aveva considerato anche una bella persona, tant'è che prima di salutarlo, credendo che fosse in difficoltà economiche, aveva deciso di dargli 200 euro per aiutarlo.

Non avrebbe mai immaginato, però, che da quella offerta si sarebbe presto arrivati ad altro: il bosniaco, infatti, raccontando di essere minorenne, ha iniziato a chiedere soldi al commerciante in cambio del silenzio per evitare di raccontare l'accaduto alla mamma e andare con lei a sporgere denuncia.

Dopo essersi trovato in questa situazione di difficoltà, il rhodense ha effettuato un paio di versamenti per un totale di 1.500 euro. Alla terza richiesta, però, si è rivolto alla Polizia di Stato. Gli agenti gli hanno suggerito di organizzare davvero l'incontro per la consegna di quanto stabilito, ma all'appuntamento di sabato sera si sono presentati anche loro in abiti civili. Quando il giovane ha messo le mani sul denaro, subito è stato bloccato e ammanettato. E' in carcere a disposizione dell'autorità giudiziaria. Indagini in corso sul ruolo rivestito dalla mamma nell'intera vicenda.


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