Una emozione dopo l'altra. Prima lo scrutinio di domenica, poi la proclamazione ufficiale in programma stamattina alle 8.30 in municipio: risulterà ancora strano per Roberto Di Stefano l'idea di indossare la fascia tricolore quale nuovo sindaco di Sesto San Giovanni.

Eppure quel privilegio, oltre alla poltrona più importante (e più scomoda) della città, è stato conquistato sul campo. Non c'è spazio per le polemiche e per le contestazioni. Il successo di Di Stefano è stato netto: un 58,63 per cento finale, nel ballottaggio contro il sindaco uscente Monica Chittò, che toglie ogni dubbio.

Intanto lui è già entrato nella storia. Per una vittoria elettorale? Sì, certamente. Perché il risultato di Sesto San Giovanni in assoluto è il più clamoroso di questa tornata elettorale. Una città che, dalla fine della guerra e dalle prime votazioni, è stata sempre saldamente nelle mani della sinistra. Per ben 72 anni consecutivi.

Di Stefano, 39 anni, laureato in Scienze politiche, lavora nel mondo delle assicurazioni. Da buon cittadino sestese per mantenersi gli studi è andato a fare l'operaio alla Pirelli. Insomma, più che a essere servito è abituato a rimboccarsi le maniche e a lavorare. Avrà bisogno di fare così anche in Comune. Ad accoglierlo nel suo nuovo ufficio ci sono tanti problemi sul tavolo che attendono una soluzione.