Animali abbandonati: a Monza è stata ritrovata anche una pecora
Non si registrano soltanto i casi di cani abbandonati: nella pazza estate brianzola c'è anche chi ha deciso di abbandonare una pecora. A dispetto - come ci ricorda l'Enpa (Ente nazionale protezione animali) - della parabola evangelica: "Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite". Ques...
Non si registrano soltanto i casi di cani abbandonati: nella pazza estate brianzola c'è anche chi ha deciso di abbandonare una pecora. A dispetto - come ci ricorda l'Enpa (Ente nazionale protezione animali) - della parabola evangelica: "Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite". Questa è la parabola della pecorella smarrita e questo dovrebbe fare un buon pastore. Quale evidentemente non è il pastore che ha abbandonato al suo destino una giovane pecora del suo gregge, dopo averla privata della marca auricolare per impedirne il riconoscimento. Considerato il luogo del reperimento, è fin troppo facile ipotizzare che l'abbandono sia stato opera di un pastore già con diverse denunce a suo carico per maltrattamento agli animali ma, nonostante questo, ancora in attività nella periferia monzese. La poverina sarebbe morta di stenti se ad accorgersene qualche sera fa non fosse stato un cane a passeggio con il proprietario. Il suo fiuto è stato provvidenziale, dal momento che era del tutto invisibile, nascosta com'era tra i rovi e i cespugli che costeggiano la pista ciclabile lungo il canale Villoresi, a pochi passi dal canile di Monza. Subito sono scattati i soccorsi dell’Enpa e così la pecora è stata portata in una carriola nella struttura di via Buonarroti. In condizioni di estrema denutrizione e di totale debolezza, Freccia - così è stata chiamata - è stata affidata alle cure dei veterinari, operatori e volontari Enpa. Questa però è una storia senza lieto fine. Nonostante qualche barlume di speranza, dopo oltre una settimana di terapia e amorevoli cure le sue condizioni si sono aggravate. Non si è potuto fare niente per salvarle la vita, ed è stata addormentata per risparmiarle ulteriori sofferenze.