Gatta torturata: filo di ferro per stringerle il collo
BELLUSCO - Un altro episodio di crudeltà ai danni di un animale innocente: una gatta con il filo di ferro legato attorno al collo, che le impedisce di nutrirsi e di respirare. Segnalata da un privato cittadino all'Enpa, è stata salvata e ora è al gattile di Monza.
La stupidità non ha confini: dopo il cane annegato nelle acque del Villoresi perché gettato in acqua con una pietra al collo, ecco ora la gatta con il filo di ferro stretto attorno al collo che le impedisce di nutrirsi e di respirare.
E' davvero una storia triste quella che arriva dall'Enpa (Ente nazionale protezione animali) di Monza e Brianza, contattato nella serata di martedì 9 da una telefonata di un privato cittadino di Bellusco: avvisa che nel giardino della sua villa circola una gatta, in compagnia dei suoi micini, con due fili di ferro, uno legato al collo e uno all'addome.
E' davvero una storia triste quella che arriva dall'Enpa (Ente nazionale protezione animali) di Monza e Brianza, contattato nella serata di martedì 9 da una telefonata di un privato cittadino di Bellusco: avvisa che nel giardino della sua villa circola una gatta, in compagnia dei suoi micini, con due fili di ferro, uno legato al collo e uno all'addome.
Immediatamente si recano sul posto le volontarie esperte nella cattura di gatti selvatici, che riescono a recuperare sia mamma gatta sia i piccoli mentre nei giorni successivi il Nucleo Antimaltrattamento porta avanti le indagini.
Le condizioni della micia appaiono critiche: il laccio al collo le impedisce sia di respirare sia di mangiare regolarmente, per questo viene portata subito alla clinica convenzionata con Enpa e addormentata, per permettere la rimozione dei due lacci.
Il filo che le cinge l'addome potrebbe essere stata una trappola, essendo stato legato con un nodo scorsoio, non così quello al collo, annodato più volte (il che implica che si tratta di un gesto intenzionale) e così stretto da essere penetrato nella carne viva.
Per questi motivi il Nucleo Antimaltrattamento sta portando avanti le indagini nella speranza di trovare dei testimoni che possano aiutare a identificare il responsabile di questo gesto crudele e invita chiunque abbia informazioni a scrivere a maltrattamenti@enpamonza.it.
Nel frattempo Enpa ha già sporto una denuncia contro ignoti per maltrattamento.
Mamma gatta, che è ora sotto terapia antibiotica, si sta riprendendo e insieme ai suoi piccoli, che hanno circa tre mesi, è ora ospite del gattile dell'Enpa di Monza e Brianza.