Lentate, don Andrea Zolli: "Gli animalisti? Adesso basta! Hanno esagerato"
E' stato zitto per giorni, limitandosi a entrare una volta nella discussione Facebook sui fatti della contestazione del Fronte Animalista, ma giusto per precisare che non erano presenti animali da macello. Martedì sera, però,
don Andrea Zolli è tornato nuovamente su Facebook per dire a tutti che gli animalisti hanno esagerato. "Come testimone diretto di quanto è accaduto (purtroppo) domenica - afferma il sacerdote - mi sento in dovere di fare e condividere con voi alcune con...
E' stato zitto per giorni, limitandosi a entrare una volta nella discussione Facebook sui fatti della contestazione del Fronte Animalista, ma giusto per precisare che non erano presenti animali da macello. Martedì sera, però,
don Andrea Zolli è tornato nuovamente su Facebook per dire a tutti che gli animalisti hanno esagerato. "Come testimone diretto di quanto è accaduto (purtroppo) domenica - afferma il sacerdote - mi sento in dovere di fare e condividere con voi alcune considerazioni". La prima è che "ognuno ha il diritto di manifestare la propria idea, ma nessuno ha il diritto di impedire e rovinare la manifestazione degli altri". "Questo gruppo di facinorosi - scrive don Andrea - ha impedito con urla, insulti, offese e bestemmie che si svolgesse normalmente la santa Messa in corso nella chiesa. Abbiamo dovuto blindarci in chiesa a porte chiuse per evitare che la gente sentisse le bestemmie e le urla e le offese. Per non parlare del casino che hanno fatto poi dopo al rito della benedizione. Questa non è libertà, ma offesa alla libertà. La libertà di espressione e di manifestazione della stessa ha un limite, che è quello del rispetto, dell'educazione e della civiltà, tutti valori che sono stati infranti". Nello scritto il sacerdote afferma che "questo gruppo di facinorosi ha letteralmente superato il limite del permesso che purtroppo hanno ottenuto dal questore, ovvero di poter manifestare le loro idee: hanno impedito lo svolgimento della messa, hanno assalito delle persone che si erano radunate in piazza offendendole e rovesciando addosso espressioni volgari, offensive e denigratorie. Hanno offeso e insultato i sacerdoti presenti in piazza senza aver ricevuto da essi nessuna provocazione. Hanno inoltre provocato continuamente i coltivatori presenti in piazza, minacciandoli di morte, augurando la loro morte e la rovina per le loro famiglie. Hanno poi assalito il seminarista e il sacerdote che ha presieduto alla benedizione operando delle intimidazioni e delle minacce e anche con delle percosse fisiche. Questi facinorosi hanno superato il limite non solo della legge ma soprattutto della civiltà, della libertà e del buon senso" Precisando che i contestatori del Fronte Animalista hanno fatto "una mera figura di palta visto che non c'erano animali da macello, bensì sono stati benedetti solo animali domestici", il sacerdote cita il benedizionale della Chiesa cattolica: "1058. Molti animali, per disposizione della stessa provvidenza del Creatore, partecipano in qualche modo alla vita degli uomini, perché prestano loro aiuto nel lavoro o somministrano il cibo o servono di sollievo. Nulla quindi impedisce che in determinate occasioni, per es. nella festa di un santo, si conservi la consuetudine di invocare su di essi la benedizione di Dio". Insomma l'aiuto nel lavoro, la somministrazione del cibo e l'essere di sollievo sono i tre motivi che rendono possibile per la chiesa la benedizione degli animali. Con una precisazione di don Andreda: "La citazione 'provvidenza del Creatore' richiama certamente al disegno creazionale di Genesi al cap. 1: '26Dio disse: 'Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra'. Quando genesi dice che l'uomo deve dominare sugli animali non intende certamente che bisogna essere cattivi nei loro confronti, ma intende dire che l'uomo deve prendersi cura del creato sapendo che il creato è a servizio dell'uomo". Nonostante queste considerazioni, don Andrea non contesta l'attività degli animalisti: "La loro presenza nel mondo può essere certamente un aiuto per ricomprendere l'uso (passatemi il termine) degli animali nell'industria alimentare e non, laddove avvengono delle violenze inaccettabili, degli sfruttamenti non rispettosi della vita animale e laddove l'allevamento intensivo non risponde realmente a una domanda nel mercato ma solo a logiche economiche di arricchimento sfrenato.Questa missione nel mondo è bella e ammirevole ma deve essere perpetrata senza offend ere la dignità dell'uomo. Dire che l'uomo è più degli animali e che non sono sullo stesso piano non vuol dire odiare gli animali, bensì riconoscere il proprium dell'uomo, l'essere a immagine e somiglianza di Dio e l'avere una responsabilità nei confronti del creato che va curato, coltivato e conservato". Per don Andrea il tema di Expo potrebbe essere un'occasione mondiale per riflettere su questi temi ("Certo è che se gli animalisti si porranno tutti come quelli di piazza san Vito non verremo a capo di niente"). Nel frattempo, però, sottolinea che "per rispetto a coloro che esprimono comunque una certa sensibilità, e mi riferisco a chi ritiene ipocrita la benedizione di un animale 'da macello', in questi ultimi anni in piazza San Vito sono stati tolti appunto vitelli e vacche, buoi e tori. Va riconosciuto secondo me questo sforzo a entrare in dialogo con le idee altrui ma sempre in un rispetto reciproco". Fatte queste considerazioni, don Andrea guarda già al prossimo anno: "Mi auguro che non succeda più una bagarre penosa come quella di domenica. Certamente anche noi cercheremo tutti i modi legali per difendere una tradizione che continua dal medioevo e che nasce dall'uso dell'epoca di riservare per l'ospedale del villaggio un maiale il cui grasso serviva per lenire il dolore derivante dall'erpes zoster, il fuoco di Sant'Antonio. Per questo si raffigura Sant'Antonio col maialino ai suoi piedi. Il rito della benedizione degli animali domestici raggruppa soprattutto bambini e famiglie. Peccato che domenica sono tutte scappate a casa per evitare turbamenti. Ringrazio tutti i fedeli e gli agricoltori che domenica uscendo dalla messa e in piazza, hanno capito che non valeva la pena rispondere alle provocazioni di questo gruppo di facinorosi che cercava la rissa e basta. Ringrazio anche i carabinieri e i vigili di Lentate che hanno contenuto la cosa nelle loro possibilità. Loro l'anno prossimo ci saranno ancora a garantire l'ordine, ma i lentatesi ci saranno?"
don Andrea Zolli è tornato nuovamente su Facebook per dire a tutti che gli animalisti hanno esagerato. "Come testimone diretto di quanto è accaduto (purtroppo) domenica - afferma il sacerdote - mi sento in dovere di fare e condividere con voi alcune considerazioni". La prima è che "ognuno ha il diritto di manifestare la propria idea, ma nessuno ha il diritto di impedire e rovinare la manifestazione degli altri". "Questo gruppo di facinorosi - scrive don Andrea - ha impedito con urla, insulti, offese e bestemmie che si svolgesse normalmente la santa Messa in corso nella chiesa. Abbiamo dovuto blindarci in chiesa a porte chiuse per evitare che la gente sentisse le bestemmie e le urla e le offese. Per non parlare del casino che hanno fatto poi dopo al rito della benedizione. Questa non è libertà, ma offesa alla libertà. La libertà di espressione e di manifestazione della stessa ha un limite, che è quello del rispetto, dell'educazione e della civiltà, tutti valori che sono stati infranti". Nello scritto il sacerdote afferma che "questo gruppo di facinorosi ha letteralmente superato il limite del permesso che purtroppo hanno ottenuto dal questore, ovvero di poter manifestare le loro idee: hanno impedito lo svolgimento della messa, hanno assalito delle persone che si erano radunate in piazza offendendole e rovesciando addosso espressioni volgari, offensive e denigratorie. Hanno offeso e insultato i sacerdoti presenti in piazza senza aver ricevuto da essi nessuna provocazione. Hanno inoltre provocato continuamente i coltivatori presenti in piazza, minacciandoli di morte, augurando la loro morte e la rovina per le loro famiglie. Hanno poi assalito il seminarista e il sacerdote che ha presieduto alla benedizione operando delle intimidazioni e delle minacce e anche con delle percosse fisiche. Questi facinorosi hanno superato il limite non solo della legge ma soprattutto della civiltà, della libertà e del buon senso" Precisando che i contestatori del Fronte Animalista hanno fatto "una mera figura di palta visto che non c'erano animali da macello, bensì sono stati benedetti solo animali domestici", il sacerdote cita il benedizionale della Chiesa cattolica: "1058. Molti animali, per disposizione della stessa provvidenza del Creatore, partecipano in qualche modo alla vita degli uomini, perché prestano loro aiuto nel lavoro o somministrano il cibo o servono di sollievo. Nulla quindi impedisce che in determinate occasioni, per es. nella festa di un santo, si conservi la consuetudine di invocare su di essi la benedizione di Dio". Insomma l'aiuto nel lavoro, la somministrazione del cibo e l'essere di sollievo sono i tre motivi che rendono possibile per la chiesa la benedizione degli animali. Con una precisazione di don Andreda: "La citazione 'provvidenza del Creatore' richiama certamente al disegno creazionale di Genesi al cap. 1: '26Dio disse: 'Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra'. Quando genesi dice che l'uomo deve dominare sugli animali non intende certamente che bisogna essere cattivi nei loro confronti, ma intende dire che l'uomo deve prendersi cura del creato sapendo che il creato è a servizio dell'uomo". Nonostante queste considerazioni, don Andrea non contesta l'attività degli animalisti: "La loro presenza nel mondo può essere certamente un aiuto per ricomprendere l'uso (passatemi il termine) degli animali nell'industria alimentare e non, laddove avvengono delle violenze inaccettabili, degli sfruttamenti non rispettosi della vita animale e laddove l'allevamento intensivo non risponde realmente a una domanda nel mercato ma solo a logiche economiche di arricchimento sfrenato.Questa missione nel mondo è bella e ammirevole ma deve essere perpetrata senza offend ere la dignità dell'uomo. Dire che l'uomo è più degli animali e che non sono sullo stesso piano non vuol dire odiare gli animali, bensì riconoscere il proprium dell'uomo, l'essere a immagine e somiglianza di Dio e l'avere una responsabilità nei confronti del creato che va curato, coltivato e conservato". Per don Andrea il tema di Expo potrebbe essere un'occasione mondiale per riflettere su questi temi ("Certo è che se gli animalisti si porranno tutti come quelli di piazza san Vito non verremo a capo di niente"). Nel frattempo, però, sottolinea che "per rispetto a coloro che esprimono comunque una certa sensibilità, e mi riferisco a chi ritiene ipocrita la benedizione di un animale 'da macello', in questi ultimi anni in piazza San Vito sono stati tolti appunto vitelli e vacche, buoi e tori. Va riconosciuto secondo me questo sforzo a entrare in dialogo con le idee altrui ma sempre in un rispetto reciproco". Fatte queste considerazioni, don Andrea guarda già al prossimo anno: "Mi auguro che non succeda più una bagarre penosa come quella di domenica. Certamente anche noi cercheremo tutti i modi legali per difendere una tradizione che continua dal medioevo e che nasce dall'uso dell'epoca di riservare per l'ospedale del villaggio un maiale il cui grasso serviva per lenire il dolore derivante dall'erpes zoster, il fuoco di Sant'Antonio. Per questo si raffigura Sant'Antonio col maialino ai suoi piedi. Il rito della benedizione degli animali domestici raggruppa soprattutto bambini e famiglie. Peccato che domenica sono tutte scappate a casa per evitare turbamenti. Ringrazio tutti i fedeli e gli agricoltori che domenica uscendo dalla messa e in piazza, hanno capito che non valeva la pena rispondere alle provocazioni di questo gruppo di facinorosi che cercava la rissa e basta. Ringrazio anche i carabinieri e i vigili di Lentate che hanno contenuto la cosa nelle loro possibilità. Loro l'anno prossimo ci saranno ancora a garantire l'ordine, ma i lentatesi ci saranno?"
valerio vassallo :
Sino a che la chiesa non darà la stessa importanza agli animali come creature di dio noi lotteremo,nessun essere vivente nasce a servizio dell'uomo, gli animali nascono liberi, è vomitevole parlare di agnello sacrificale! Cosa siamo animisti? Un vero dio non vuole sacrifici e morte! Ora basta! | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi