Monza: un gatto morto in modo misterioso
La dinamica dell'incidente che è costata a un gatto l'ultima delle sue sette vite rimane un mistero. Sappiamo solo che è accaduto tra le 19 di martedì 16 settembre e le 8.30 del giorno successivo, ora in cui sono arrivati gli avvocati dello studio legale Gandolfi Fiorentini di Monza. Davanti ai loro occhi, un gatto tigrato rosso incastrato a testa in giù nella finestra basculante dell'ufficio al terzo piano del palazzo nella centralissima via Carlo Alberto, di fronte all'Arengario. Il micio p...
La dinamica dell'incidente che è costata a un gatto l'ultima delle sue sette vite rimane un mistero. Sappiamo solo che è accaduto tra le 19 di martedì 16 settembre e le 8.30 del giorno successivo, ora in cui sono arrivati gli avvocati dello studio legale Gandolfi Fiorentini di Monza. Davanti ai loro occhi, un gatto tigrato rosso incastrato a testa in giù nella finestra basculante dell'ufficio al terzo piano del palazzo nella centralissima via Carlo Alberto, di fronte all'Arengario. Il micio probabilmente si trovava sul tetto dell'edifico di quattro piani e, cadendo, avrà sbattuto sul parapetto per poi rimanere bloccato tra il parapetto e la finestra basculante, rimasta aperta nella parte superiore. L'avvocato
Maurizio Gandolfi ha subito chiamato i Vigili del Fuoco che hanno prontamente liberato il povero gatto, allertando la sezione brianzola dell'Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali). Arrivato subito sul posto, Sergio Banfi, responsabile della sede operativa dell'Enpa, ha sistemato in un trasportino il gatto, ormai sfinito anche per la copiosa quantità di sangue perso durante la caduta. Purtroppo le lesioni interne subito nell'impatto non hanno lasciato scampo ed è morto mentre veniva visitato dai veterinari dell'Enpa al canile-gattile di Monza in via Buonarroti. Altro mistero è l'identità dello sfortunato micio: non castrato, con diverse vecchie cicatrici sulla testa e parassiti nel pelo, non apparteneva a nessun residente del palazzo e molto probabilmente si trattava di un randagio. Enpa approfitta di questo triste episodio per sottolineare la potenziale pericolosità delle finestre basculanti (dette anche "vasistas"). Non è il primo incidente che vede un gatto rimasto incastrato per poi morire per soffocamento, per le lesioni interni o addirittura con il collo spezzato: tutti casi accaduti a gatti ex ospiti dell'Enpa monzese. L'associazione consiglia ai proprietari di gatti di non lasciare mai aperta in loro assenza questo tipo di finestra: può incuriosire il gatto che, una volta incastrato nello spazio a "V", difficilmente può trovare il modo di liberarsi da solo. Enpa raccomanda inoltre a chi vive ai piani alti di evitare di far uscire sul tetto il proprio micio.
Maurizio Gandolfi ha subito chiamato i Vigili del Fuoco che hanno prontamente liberato il povero gatto, allertando la sezione brianzola dell'Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali). Arrivato subito sul posto, Sergio Banfi, responsabile della sede operativa dell'Enpa, ha sistemato in un trasportino il gatto, ormai sfinito anche per la copiosa quantità di sangue perso durante la caduta. Purtroppo le lesioni interne subito nell'impatto non hanno lasciato scampo ed è morto mentre veniva visitato dai veterinari dell'Enpa al canile-gattile di Monza in via Buonarroti. Altro mistero è l'identità dello sfortunato micio: non castrato, con diverse vecchie cicatrici sulla testa e parassiti nel pelo, non apparteneva a nessun residente del palazzo e molto probabilmente si trattava di un randagio. Enpa approfitta di questo triste episodio per sottolineare la potenziale pericolosità delle finestre basculanti (dette anche "vasistas"). Non è il primo incidente che vede un gatto rimasto incastrato per poi morire per soffocamento, per le lesioni interni o addirittura con il collo spezzato: tutti casi accaduti a gatti ex ospiti dell'Enpa monzese. L'associazione consiglia ai proprietari di gatti di non lasciare mai aperta in loro assenza questo tipo di finestra: può incuriosire il gatto che, una volta incastrato nello spazio a "V", difficilmente può trovare il modo di liberarsi da solo. Enpa raccomanda inoltre a chi vive ai piani alti di evitare di far uscire sul tetto il proprio micio.