Regione Lombardia: negligenza in montagna? Paghi le spese del soccorso
Le attività di soccorso prestate in montagna e in zone impervie senza che vi sia riscontro di una reale situazione di emergenza, d’ora in poi in Lombardia, in caso di negligenza o assenza di necessità di cure, potranno comportare un esborso economico a carico del richiedente. E’ quanto prevede il progetto di legge di cui è relatrice Lara Magoni (Lista Maroni) e primo firmatario Francesco Dotti (Fratelli d’Italia) approvato mercoledì 11 febbraio in Commissione Sanità con il voto favorevol...
Le attività di soccorso prestate in montagna e in zone impervie senza che vi sia riscontro di una reale situazione di emergenza, d’ora in poi in Lombardia, in caso di negligenza o assenza di necessità di cure, potranno comportare un esborso economico a carico del richiedente. E’ quanto prevede il progetto di legge di cui è relatrice Lara Magoni (Lista Maroni) e primo firmatario Francesco Dotti (Fratelli d’Italia) approvato mercoledì 11 febbraio in Commissione Sanità con il voto favorevole di Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, NCD, Fratelli d’Italia e Gruppo Misto, contrari PD e Patto Civico, astenuti i rappresentanti del Movimento 5 Stelle. In particolare nel testo si stabilisce che gli interventi di soccorso e di elisoccorso in ambiente di montagna o in zone impervie comprensivi di recupero e di trasporto saranno considerati onerosi a carico dell’utente se non sussiste la necessità di accertamento diagnostico e se la prosecuzione di cure presso un Pronto Soccorso dovesse essere registrata con codice bianco: analoghe disposizioni saranno attuate anche nel caso l’attività di soccorso dovesse essere prestata a seguito di comportamenti imprudenti o negligenti da parte del richiedente. Certificare la sussistenza dei requisiti necessari a giustificare gli interventi di soccorso sarà compito della Centrale Operativa sede dell’elisoccorso che effettua l’intervento, in coordinamento con l’equipe di soccorso sanitario: l’eventuale compartecipazione alle spese potrebbe essere dovuta anche nel caso l’intervento di soccorso fosse effettuato dalla sola componente tecnico alpinistica. Come parametri di riferimento saranno utilizzate le linee guida del Cai (Club Alpino Italiano) sul comportamento in montagna. La Giunta regionale, entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge, sentiti l’Areu (Agenzia Regionale per l’emergenza urgenza) e il Cnsas (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico), stabilirà con apposito regolamento il piano tariffario dei servizi di soccorso sanitario e non sanitario. In ogni caso il richiedente non potrà pagare più del 50% del costo effettivo del servizio e saranno esentati dal pagamento coloro che già allo stato attuale lo sono per le prestazioni sanitarie di pronto soccorso; per i residenti in Lombardia è prevista una ulteriore riduzione del 15% sul costo a carico. Nel Veneto già dal 2011 l’utilizzo dell’elicottero costa 25 euro al minuto se il ferito è grave (fino a un massimo di 500 euro), ma il costo può salire fino a 7.500 euro se il ferito è lieve. In Trentino Alto Adige chi chiama i soccorsi senza aver subito danni rilevanti paga un ticket di 750 euro. In Valle d’Aosta per richieste di soccorso immotivate o dovute a attrezzatura inadeguata il costo al minuto per l’utilizzo dell’elicottero è fissato in 137 euro. Alcuni Consiglieri di maggioranza e Dario Violi (M5Stelle), durante i lavori di questa mattina, hanno stigmatizzato la lettera inviata lunedì a tutti i Consiglieri regionali dalla Presidente del Cai Lombardia Renata Viviana, nella quale erano contenute alcune eccezioni e osservazioni critiche al provvedimento. “Questa lettera inviata alla vigilia del voto in Commissione –hanno evidenziato- si presta a possibili strumentalizzazioni politiche ed è poco coerente con quanto dichiarato sinora dal Club alpino italiano, considerando che in tutte le precedenti occasioni di confronto il Cai si era sempre espresso favorevolmente”.