Al Pirellone la Giornata Mondiale della Prematurità: in Lombardia il fenomeno riguarda il 6,7% delle nascite
La Regione Lombardia ieri mattina ha partecipato alla celebrazione della Giornata Mondiale della Prematurità. Fenomeno che ogni anno nel mondo riguarda 15 milioni di persone. In Lombardia tocca il 6,7% di neonati
Ogni anno nel mondo 15 milioni di bambini nascono prima del termine e circa un milione non sopravvive. Il bambino che nasce prima della 37° settimana di gestazione è considerato prematuro e più la nascita è anticipata, meno sono sviluppati i suoi organi con il conseguente rischio di mortalità. In Europa circa il 10% di tutti i neonati viene al mondo prematuramente e secondo i dati della Fondazione Europea per l’assistenza neonatale (EFCNI) il numero è destinato ad aumentare.
Con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su questa problematica, il 17 novembre viene celebrata in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Prematurità. Nell’occasione, la Commissione regionale “Sanità e assistenza”, raccogliendo l’invito e la sollecitazione dell’Associazione Intensamente Coccolati onlus, ha presentato a Palazzo Pirelli alcuni dati legati alle nascite premature in Lombardia, fornendo un quadro su come tale problema viene affrontato e gestito nelle strutture sanitarie lombarde.
“La problematica della prematurità richiede sicuramente attenzione maggiore in ambito sanitario e legislativo – ha detto il Presidente della Commissione Fabio Rolfi - e su questo tema la Commissione Sanità di Regione Lombardia intende avviare un approfondimento particolare. Da subito, raccogliendo l’invito dei medici e delle associazioni di settore, chiederemo che nei nostri centri ospedalieri sia garantito ai genitori l’accesso 24 ore su 24, senza alcuna limitazione oraria, ai reparti di neonatologia e terapia intensiva neonatale. I dati sulle nascite e le cure neonatali in Lombardia confermano che la nostra regione è all’avanguardia ed è punto di eccellenza anche in questo campo, ma non dobbiamo abbassare la guardia: l’obiettivo è quello di migliorarli sempre più, consapevoli che le nascite premature negli ultimi anni sono in costante crescita, e che serve un grande sforzo da parte della ricerca nell’individuarne con precisione le principali cause mediante un approccio scientifico e rigoroso”.
All’incontro di ieri mattina sono intervenuti, oltre al Presidente della Commissione Fabio Rolfi (Lega Nord), il Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza Daniela Maroni (Lista Maroni), la Presidente dell’Associazione Intensamente Coccolati Onlus Barbara Francini e Antonella Poloniato, medico pediatra neonatologo presso l’Ospedale San Raffaele di Milano. Erano presenti anche i Consiglieri regionali componenti della Commissione Michele Busi (Patto Civico) e Maria Teresa Baldini (Gruppo Misto – Fuxia People).
“Un grazie particolare va alle associazioni e alle famiglie che si occupano dei bambini prematuri – ha detto Daniela Maroni - per il loro ruolo di grande e prezioso sostegno ai genitori. Il loro lavoro è indispensabile ed è complementare, soprattutto sul piano sociale e psicologico, a quello del personale medico e sanitario, perché è quel tipo di impegno che successivamente alle dimissioni dall’ospedale, consente di colmare e recuperare alcuni inevitabili deficit e carenze del bambino prematuro”. Daniela Maroni ha quindi ricordato e portato l’esperienza dell’Associazione “Goccia dopo goccia” che opera all’interno dell’Ospedale Valduce di Como al servizio di genitori e famiglie di bambini prematuri.
La percentuale di nascite pretermine, come illustrato dalla neonatologa Antonella Poloniato, è aumentata negli ultimi 20 anni in tutti i Paesi presi in esame dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e rappresenta la principale causa di morte dei neonati nel primo mese di vita e la seconda causa, dopo le pneumopatie, tra i bambini di età inferiore ai 5 anni. In Lombardia nell’ultimo anno sono nati 87.771 bambini, il 17,6% di quelli totali nati in Italia: in Lombardia il 6,7% dei bambini nasce prematuramente a fronte del 6.9% su scala nazionale, il 93,1% nasce da madri di età compresa tra i 37 e i 41 anni. La Lombardia fa registrare il miglior tasso di mortalità neonatale, pari nel primo giorno a solo a 1,02 bambini su 2 mila appena nati (in Italia il tasso è pari allo 0,79 per mille, 1,58 bambini su 2 mila). Nel primo mese di vita in Lombardia non riesce a sopravvivere solo 1,14 bambini su mille, mentre in Italia il dato è più alto ed è pari a 1,51 bambini su mille. Unica preoccupazione è stata espressa sull’aumento, registrato negli ultimi anni in alcuni centri ospedalieri lombardi, di nascite premature indotte mediante taglio cesareo.
Nella metà dei casi di nascita pretermine, le cause esatte rimangono purtroppo ancora sconosciute; tuttavia tra i fattori collegati a tale problema vanno sicuramente evidenziati il fumo, il consumo di alcol e di droghe, lo stress e le cure prenatali tardive o assenti, mentre tra le condizioni mediche, alcune infezioni (tratto urinario, vaginale), alta pressione sanguigna, diabete, disordini della coagulazione, l’essere sottopeso o obesi, eventuali anomalie uterine o della cervice.
L’Associazione Intensamente Coccolati onlus - ha spiegato la Presidente Barbara Francini - è nata nel 2009 con il fine di sostenere i bimbi nati prematuramente o con gravi patologie e le loro famiglie. L’Associazione opera prevalentemente all'interno dell'Unità Operativa di Patologia Neonatale dell'Ospedale San Raffaele di Milano, organizzando progetti con finalità di solidarietà sociale: dal supporto psicologico alle famiglie ai buoni pasto per le mamme nutrici che permangono in ospedale per molte ore consecutive, dal fisioterapista per i piccoli pazienti al ”prestaroba” per permettere lo scambio di oggetti e vestiti tra le famiglie. Inoltre alle famiglie dimesse vengono offerti corsi di psicomotricità e assistenza finalizzata alla soluzione di problemi specifici.
Il 17 novembre in tutto il mondo vengono illuminati di viola (colore simbolo della prematurità) i monumenti o i punti di interesse più significativi. Diversi Comuni lombardi hanno aderito alla proposta di illuminare di viola alcuni monumenti o edifici simbolici delle rispettive comunità: anche all’interno dell’Ospedale San Raffaele di Milano è stata illuminata la fontana e alcuni parti del presidio ospedaliero.
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