Aprea: "Il posto fisso per i nostri ragazzi è quello della scuola"
Sempre molto diretta Valentina Aprea, assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro. Ieri al Pirellone ha lanciato questa provocazione. Ma, allo stesso tempo, ha invitato anche gli imprenditori a darsi una mossa e a puntare sull'innovazione
"Il posto fisso per i nostri ragazzi? C'è. Eccome. A scuola". E' solo una delle provocazioni lanciate ieri dall'assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea intervenuta al convegno 'Job talent - Rete servizi lavoro' organizzato da Confartigianato Lombardia a Palazzo Pirelli.
La seconda: "Noi scontiamo - ha detto l'assessore Aprea - due impostazioni ereditate dal passato e che non hanno più motivo di esistere oggi, nel 2017: quella 'napoleonica', che di fatto continua ad essere la modalità con cui il nostro Ministero dell'Istruzione comunica con le scuole - attraverso le 'circolari' - e quella 'fordista' che si concretizza con la presenza di un insegnante in classe e il gruppo di studenti che ascolta".
"Per entrare nel mondo del lavoro - ha spiegato l'assessore Aprea - 90.000 studenti hanno usufruito degli strumenti che come Regione Lombardia abbiamo messo a disposizione dal 2013 al 2017 utilizzando al meglio le opportunità di Garanzia Giovani e, ancora, 3.800 giovani hanno potuto cogliere un'occasione di occupabilità con l'apprendistato formativo prima del conseguimento delle qualifiche professionali, del diploma scolastico, della laurea".
Terza provocazione: "In Lombardia abbiamo introdotto con successo - ha ricordato Aprea - la Dote Unica Lavoro, l'alternanza scuola - lavoro, la Dote Merito e altri strumenti che si sono rivelati efficaci, come confermato dai numeri e dalle esperienze. Adesso siamo chiamati a compiere una rivoluzione copernicana, di orizzonti e di sistema, per tenerci stretti i 'millennials': o noi offriamo loro le condizioni per poter trovare occupazione, oppure se la trovano da soli e ci escluderanno". "I 'millennials' - ha continuato l'assessore regionale - stanno cercando un nuovo modo di lavorare: agli imprenditori dico portate nelle vostre aziende il cambiamento, altrimenti saremo noi i futuri disoccupati".
"I ragazzi - ha ribadito l'assessore - devono cominciare a lavorare subito: a 21 anni, negli altri Paesi europei, i giovani costruiscono il futuro; da noi a quell'età se va bene hanno conseguito il diploma di laurea, la triennale, e poi o proseguono con la magistrale o fanno un dottorato o un master. Se riescono a trovare uno stage, non arrivano a guadagnare oltre i 400 euro".
"Dobbiamo resettare tutto - ha concluso Aprea -. Vogliamo che anche le imprese comprendano quanto sia importante valorizzare la componente innovativa che i nostri giovani possono portare nelle aziende. Sul fronte istituzionale, vogliamo che i ministeri dell'Istruzione e del Lavoro dialoghino nell'interesse e con l'obiettivo di offrire ai nostri ragazzi opportunità concrete".
Ai lavori del convegno hanno partecipato, tra gli altri, Gianni Bocchieri, direttore generale Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, Eugenio Massetti, presidente Confartigianato Lombardia, Franco Chiaramonte, esperto politiche di istruzione, formazione e lavoro.
"Dobbiamo resettare tutto - ha concluso Aprea -. Vogliamo che anche le imprese comprendano quanto sia importante valorizzare la componente innovativa che i nostri giovani possono portare nelle aziende. Sul fronte istituzionale, vogliamo che i ministeri dell'Istruzione e del Lavoro dialoghino nell'interesse e con l'obiettivo di offrire ai nostri ragazzi opportunità concrete".
Ai lavori del convegno hanno partecipato, tra gli altri, Gianni Bocchieri, direttore generale Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, Eugenio Massetti, presidente Confartigianato Lombardia, Franco Chiaramonte, esperto politiche di istruzione, formazione e lavoro.
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