Baldini: "Il costo dei clandestini? La Regione ci mette 8 milioni, la Prefettura 20"

Maria Teresa Baldini, consigliere regionale del gruppo Fuxia People, ha ottenuto i dati relativi ai costi sostenuti dalla comunità per l'ospitalità dei richiedenti protezione politica: sia il costo diretto sostenuto da Regione Lombardia, sia quello a carico della Prefettura

Al di là dell'aiuto umanitario, dell'opportunità di accogliere o di respingere tutti gli immigrati che stanno arrivando nel nostro territorio, qual è il costo sotenuto dalla comunità? Se l'è chiesto Maria Teresa Baldini, consigliere regionale del gruppo Fuxia People che è andata alla ricerca dei dati. E che, successivamente, ci ha fatto arrivare una lettera con tutte le cifre e le sue considerazioni:


Assistenza sanitaria ai clandestini, chi paga? Tutti i cittadini se lo chiedono e così ho deciso di andare a fondo alla questione e farmi fornire dagli uffici regionali qualche dato. La questione è molto complessa, ma il riassunto è che a rimetterci sono i contribuenti.

Innanzitutto bisogna precisare che ci sono prestazioni fornite agli stranieri clandestini (che spesso si dichiarano indigenti) alle quali, per legge nazionale, deve provvedere economicamente la Regione tramite il proprio fondo sanitario (come gravidanze, vaccini e tutela dei minori) nel 2014 sono stati 3.160 i ricoveri per simili situazioni e 100.583 le prestazioni ambulatoriali correlate, solo nel 3.23% dei casi il ticket è stato pagato dallo straniero e in definitiva la Regione ha elargito 8.273.789 di euro; negli anni precedenti si sono anche superati i 10 milioni l’anno – chiarisce la consigliera –  Le altre prestazioni sono a carico del Ministero dell’Interno ed erogate direttamente dalle singole Prefetture, sono cifre ancora più consistenti (sempre al di sopra dei 20 milioni) con il record proprio nel 2014 quando hanno raggiunto i 23.043.458 euro a fronte di 4.284 ricoveri, 183.938 prestazioni ambulatoriali e solo il 3,03% dei ticket pagati da chi ha usufruito di cure e assistenza.

La situazione per la Lombardia è ancora più pesante perché, dicono gli uffici, c’è un forte trend di inadempienza con le Prefetture che se riversano i fondi statali per le prestazioni lo fanno a distanze temporali abissali e la Regione che deve anticipare le risorse sulle prestazioni che le strutture sanitarie pubbliche hanno erogato, mentre per quelle private i debiti vanno accumulandosi di pari passo con i ritardi dell’arrivo dei fondi ministeriali  – sottolinea Baldini – ho saputo che la sola Prefettura di Milano ha accumulato un debito di circa 100 milioni di euro in questo senso e ci sono trattative aperte con Regione Lombardia per un accordo di ripiano. La nostra Regione di fatto si trova costretta a mettere più di 30 milioni l’anno per assistere i clandestini, buona parte la recupererà ma chissà quando. Cittadini e strutture private sono coloro che ci rimettono (ricordo che i fondi del Ministero sono comunque soldi pubblici e quindi di tutti gli italiani), se questi sono i dati della sola Lombardia si pensi a quelli di tutta Italia dove ci sono altre diciannove Regioni più o meno piccole e più o meno interessate al fenomeno dell’immigrazione. La Lorenzin parla di tagli e i territori aspettano centinaia di milioni da Roma perché hanno curato dei clandestini, questa è la triste realtà che emerge da questi dati.