Barlassina: Donatella Galli a giudizio per il suo 'Forza Etna, forza Vesuvio'
Aveva pubblicato un post su Facebook dicendo 'Forza Etna, forza Vesuvio':
Donatella Galli, consigliere provinciale uscente e ora consigliere comunale, è stata rinviata a giudizio per quelle frasi. Lo annuncia l'avvocato
Angelo Pisani, presidente della Ottava Municipalità di Napoli, che aveva presentato una denuncia nei suoi confronti e si è costituito parte civile. Donatella Galli, stando a quanto apprendiamo, finirà sul banco degli imputati su richiesta de...
Aveva pubblicato un post su Facebook dicendo 'Forza Etna, forza Vesuvio':
Donatella Galli, consigliere provinciale uscente e ora consigliere comunale, è stata rinviata a giudizio per quelle frasi. Lo annuncia l'avvocato Angelo Pisani, presidente della Ottava Municipalità di Napoli, che aveva presentato una denuncia nei suoi confronti e si è costituito parte civile. Donatella Galli, stando a quanto apprendiamo, finirà sul banco degli imputati su richiesta del Pm monzese
Emma Gambardella "perché propagandava idee fondate sulla superiorità razziale ed etnica degli italiani settentrionali rispetto ai meridionali e commetteva atti di discriminazione razziale ed etnica fondata sulla superiorità sopra indicata". La rappresentante della Lega Nord nell'ottobre 2012 aveva pubblicato su Facebook un post con una mappa dell'Italia. Anzi, di mezza Italia, visto che quella meridionale risultava sommersa dall'acqua. Il tutto accompagnato dal commento "Forza Etna, forza Vesuvio". Il fatto aveva generato non poche critiche: più di 700 persone si erano scagliate contro di lei commentando il post anche con insulti, qualcuno aveva aperto il gruppo "Donatella Galli deve essere interdetta da qualsiasi carica politica". Taluni le avevano attribuito di tutto, anche cose da lei non scritte. Altri, in modo più pacato, avevano preannunciato la volontà di denunciarla. Lo ha fatto davvero l'avvocato Pisani che ora non nasconde la sua soddisfazione per il rinvio a giudizio: "Intendiamo lanciare un segnale forte per far capire a tutti che la dignità dei cittadini italiani, siano essi meridionali o settentrionali, va rispettata. E se non lo si comprende per senso civico, gli artefici lo capiranno pagando di tasca propria per le offese. Vogliamo contribuire concretamente ad arginare simili focolai e a riportare l’attenzione di tutti sul rispetto della dignità. Chi fomenta l’odio, d’ora in poi imparerà le regole del comportamento civile a suon di risarcimenti danni, pagando di tasca propria. Sarà il modo migliore per farli smettere".
Donatella Galli, consigliere provinciale uscente e ora consigliere comunale, è stata rinviata a giudizio per quelle frasi. Lo annuncia l'avvocato Angelo Pisani, presidente della Ottava Municipalità di Napoli, che aveva presentato una denuncia nei suoi confronti e si è costituito parte civile. Donatella Galli, stando a quanto apprendiamo, finirà sul banco degli imputati su richiesta del Pm monzese
Emma Gambardella "perché propagandava idee fondate sulla superiorità razziale ed etnica degli italiani settentrionali rispetto ai meridionali e commetteva atti di discriminazione razziale ed etnica fondata sulla superiorità sopra indicata". La rappresentante della Lega Nord nell'ottobre 2012 aveva pubblicato su Facebook un post con una mappa dell'Italia. Anzi, di mezza Italia, visto che quella meridionale risultava sommersa dall'acqua. Il tutto accompagnato dal commento "Forza Etna, forza Vesuvio". Il fatto aveva generato non poche critiche: più di 700 persone si erano scagliate contro di lei commentando il post anche con insulti, qualcuno aveva aperto il gruppo "Donatella Galli deve essere interdetta da qualsiasi carica politica". Taluni le avevano attribuito di tutto, anche cose da lei non scritte. Altri, in modo più pacato, avevano preannunciato la volontà di denunciarla. Lo ha fatto davvero l'avvocato Pisani che ora non nasconde la sua soddisfazione per il rinvio a giudizio: "Intendiamo lanciare un segnale forte per far capire a tutti che la dignità dei cittadini italiani, siano essi meridionali o settentrionali, va rispettata. E se non lo si comprende per senso civico, gli artefici lo capiranno pagando di tasca propria per le offese. Vogliamo contribuire concretamente ad arginare simili focolai e a riportare l’attenzione di tutti sul rispetto della dignità. Chi fomenta l’odio, d’ora in poi imparerà le regole del comportamento civile a suon di risarcimenti danni, pagando di tasca propria. Sarà il modo migliore per farli smettere".