Barlassina: riceve 4.40 euro da Trenord per un mese di disagi
Le ferrovie hanno riconosciuto di avergli causato disagi per un mese con continui ritardi e soppressione di treni. Ma quando si è visto recapitare la lettera, oltre al danno ha provato anche la beffa: il risarcimento ammonta a 4 euro e 40 centesimi. Protagonista dell'incredibile disavventura, resa nota da "Il Giorno", è
Daniele Savino: un 32enne residente in paese che, quotidianamente appartiene alla numerosa schiera di pendolari diretti a Milano, lavorando all'Università Bi...
Le ferrovie hanno riconosciuto di avergli causato disagi per un mese con continui ritardi e soppressione di treni. Ma quando si è visto recapitare la lettera, oltre al danno ha provato anche la beffa: il risarcimento ammonta a 4 euro e 40 centesimi. Protagonista dell'incredibile disavventura, resa nota da "Il Giorno", è
Daniele Savino: un 32enne residente in paese che, quotidianamente appartiene alla numerosa schiera di pendolari diretti a Milano, lavorando all'Università Bicocca. Prende il treno a Camnago al mattino e vi fa ritorno in serata. Lui, come tanti altri, vittima di numerosi disagi vissuti durante il mese di dicembre quando alcuni treni sono stati soppressi e tanti altri hanno accumulato ritardi, pare per problemi al sistema informatico dell'azienda ferroviaria. Passato quel periodo, mentre molti pendolari pensavano di dar vita a una cosiddetta "class action" contro Trenord, lui nel mese di febbraio ha preso carta e penna per manifestare alla direzione dell'azienda il suo malcontento e chiedere il rimborso per i disagi subiti: che non consistevano solamente nella perdita di pazienza, ma anche nell'utilizzo di permessi e di ferie per poter supplire ai ritardi dei treni. Trenord, in tutta risposta, gli ha fatto presente che il danno è riconosciuto. Riceverà 4 euro e 40 centesimi che corrispondono al 10 per cento del costo di un abbonamento mensile. Oltre al danno, insomma, l'importo per lui è stata davvero una beffa inattesa.
Daniele Savino: un 32enne residente in paese che, quotidianamente appartiene alla numerosa schiera di pendolari diretti a Milano, lavorando all'Università Bicocca. Prende il treno a Camnago al mattino e vi fa ritorno in serata. Lui, come tanti altri, vittima di numerosi disagi vissuti durante il mese di dicembre quando alcuni treni sono stati soppressi e tanti altri hanno accumulato ritardi, pare per problemi al sistema informatico dell'azienda ferroviaria. Passato quel periodo, mentre molti pendolari pensavano di dar vita a una cosiddetta "class action" contro Trenord, lui nel mese di febbraio ha preso carta e penna per manifestare alla direzione dell'azienda il suo malcontento e chiedere il rimborso per i disagi subiti: che non consistevano solamente nella perdita di pazienza, ma anche nell'utilizzo di permessi e di ferie per poter supplire ai ritardi dei treni. Trenord, in tutta risposta, gli ha fatto presente che il danno è riconosciuto. Riceverà 4 euro e 40 centesimi che corrispondono al 10 per cento del costo di un abbonamento mensile. Oltre al danno, insomma, l'importo per lui è stata davvero una beffa inattesa.