Barlassina: un "teatrino del bosco" per ornare piazza Cavour
Dopo lunga incubazione durata 7 anni, si sta chiudendo il progetto che ha portato alla realizzazione di una grande scultura in Piazza Cavour. La scultura, in acciaio Corten dalle dimensioni di circa mt. 6 x 2 e di altezza di mt. 3, sarà collocata prima dell’estate nella sede predisposta preventivamente dall’architetto
Gigi Trezzi al momento della realizzazione della nuova piazza. La scultura, realizzata dallo scultore Claudio Borghi, composta da 10 “stele” verticali e 3 “tri...
Dopo lunga incubazione durata 7 anni, si sta chiudendo il progetto che ha portato alla realizzazione di una grande scultura in Piazza Cavour. La scultura, in acciaio Corten dalle dimensioni di circa mt. 6 x 2 e di altezza di mt. 3, sarà collocata prima dell’estate nella sede predisposta preventivamente dall’architetto
Gigi Trezzi al momento della realizzazione della nuova piazza. La scultura, realizzata dallo scultore Claudio Borghi, composta da 10 “stele” verticali e 3 “triliti” o “porte” ordinate su due file e completata da due sfere collocate nel corridoio così formatosi, vuole affermare, in un’epoca frenetica, distratta, rumorosa, seriosa e spietata, fatta esclusivamente da geni, il bisogno d’ironia, di pazienza, tolleranza, gentilezza, umiltà, silenzio: in poche parole di timidezza attraverso la realizzazione di un piccolo e schivo “teatrino del bosco” dove gli attori e bambini potranno agire per piccole e grandi rappresentazioni, comunque una “scultura da usare”. Così scrive
Maria Zambrano nelle prime righe introduttive libro: “Chiari del bosco”, indicate come riferimento: “Il chiaro del bosco è un centro nel quale non è sempre possibile entrare; lo si osserva dal limite e la comparsa di alcune impronte di animali non aiuta a compiere tale passo. E’ un regno che un’anima abita e custodisce. Qualche uccello richiama l’attenzione, invitando ad avanzare fin dove indica la voce. E le si da ascolto. Poi non si incontra nulla, nulla che non sia un luogo intatto che sembra essersi aperto solo in quell’istante e che mai più si darà così. Non bisogna cercarlo. Non bisogna cercare...”. "Ha ragione Maria Zambrano - afferma l'amministrazione comunale che ha diffuso un comunicato - i chiari di bosco sono luoghi incredibili, non bisogna cercarli e alla fine ci resta il nulla, il vuoto e il silenzio che il chiaro del bosco dà quale risposta a quello che si cerca...".
Gigi Trezzi al momento della realizzazione della nuova piazza. La scultura, realizzata dallo scultore Claudio Borghi, composta da 10 “stele” verticali e 3 “triliti” o “porte” ordinate su due file e completata da due sfere collocate nel corridoio così formatosi, vuole affermare, in un’epoca frenetica, distratta, rumorosa, seriosa e spietata, fatta esclusivamente da geni, il bisogno d’ironia, di pazienza, tolleranza, gentilezza, umiltà, silenzio: in poche parole di timidezza attraverso la realizzazione di un piccolo e schivo “teatrino del bosco” dove gli attori e bambini potranno agire per piccole e grandi rappresentazioni, comunque una “scultura da usare”. Così scrive
Maria Zambrano nelle prime righe introduttive libro: “Chiari del bosco”, indicate come riferimento: “Il chiaro del bosco è un centro nel quale non è sempre possibile entrare; lo si osserva dal limite e la comparsa di alcune impronte di animali non aiuta a compiere tale passo. E’ un regno che un’anima abita e custodisce. Qualche uccello richiama l’attenzione, invitando ad avanzare fin dove indica la voce. E le si da ascolto. Poi non si incontra nulla, nulla che non sia un luogo intatto che sembra essersi aperto solo in quell’istante e che mai più si darà così. Non bisogna cercarlo. Non bisogna cercare...”. "Ha ragione Maria Zambrano - afferma l'amministrazione comunale che ha diffuso un comunicato - i chiari di bosco sono luoghi incredibili, non bisogna cercarli e alla fine ci resta il nulla, il vuoto e il silenzio che il chiaro del bosco dà quale risposta a quello che si cerca...".
Marco :
In piazza era meglio tenere il monumento ai caduti! E non nasconderlo in una piazzettina a parte, si poteva benissimo lasciare il monumento ai caduti in piazza e mettere nella piazzetta laterale la chiesa questa installazione. Credo che i caduti vadano onorati di più che un "teatrino del bosco"! | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi