Bovisio M., alluvione: "Negligenza del Comune in piazza Mozart"
All'indomani della seconda alluvione, quella che ha portato ancora fango e allagamenti, i residenti di piazza Mozart puntano il dito contro l'amministrazione comunale e parlano di negligenza. Lo ripetono in continuazione, lo hanno detto direttamente anche al sindaco
Giuliano Soldà che anche stavolta si è recato sul posto sia prima dell'esondazione sia a danno avvenuto. "L'8 luglio - afferma
Daniele Toselli, uno dei residenti - c'era la scusante della 'bomba...
All'indomani della seconda alluvione, quella che ha portato ancora fango e allagamenti, i residenti di piazza Mozart puntano il dito contro l'amministrazione comunale e parlano di negligenza. Lo ripetono in continuazione, lo hanno detto direttamente anche al sindaco
Giuliano Soldà che anche stavolta si è recato sul posto sia prima dell'esondazione sia a danno avvenuto. "L'8 luglio - afferma
Daniele Toselli, uno dei residenti - c'era la scusante della 'bomba d'acqua' o, se preferiamo, di questa onda anomala che in un solo colpo ha lasciato il letto del fiume per travolgere prima il nostro abitato, poi la frazione di Masciago. Questa volta, però, c'è davvero negligenza da parte dell'amministrazione comunale visto che il livello dell'acqua saliva piano piano e che non è stato fatto nulla per proteggerci meglio". Il riferimento è ai sacchi di sabbia che, secondo tutti i residenti dello stabile, erano una difesa ridicola. Tanto che con l'innalzamento del livello del fiume è stato chiesto alla Protezione civile di portarne altri perché era evidente che non sarebbero bastati a contenere l'acqua. "Ci è stato risposto che non ne avevano - affermano i residenti - qualcuno ha tentato di dire ce li stavano preparando. Eppure l'allerta meteo, l'avviso di criticità, era stato diffuso da giorni. Già dall'alluvione rischiata mercoledì 12 tutti i mezzi di comunicazione avevano diffuso il bollettino facendo presente che sabato sarebbe accaduto il disastro. Così è stato: ma il Comune in quei giorni non solo non si è attrezzato, ma neanche si è premurato di dirci che non avendo i mezzi era opportuno che provvedessimo noi da soli a difenderci". Fatto sta che l'acqua ha abbattuto i sacchi e ha subito trovato la strada libera per entrare ancora nelle cantine e nei garage dove ha raggiunto il metro e mezzo di altezza. Per fortuna i residenti, già dalla sera precedente, avevano provveduto a parcheggiare altrove le loro vetture. La beffa però non è mancata: proprio il giorno precedente era arrivata la fattura da 10 mila euro per la sistemazione dell'impianto elettrico, ancora provvisorio dopo l'alluvione dell'8 luglio. I condomini avevano già speso altri 10 mila euro per la pulizia e la sanificazione degli spazi comuni. Per rendere utilizzabile tutto lo stabile la spesa preventivata era di 80 mila euro, anche se il danno complessivo subito (comprensivo delle automobili rese inservibili) è di 700 mila euro. "Ora la colpa è del Comune - dichiarano in coro i residenti - noi non sborsiamo un solo centesimo né per risistemare tutto né per alzare quel muro che ci è stato promesso". Qualcuno, però, dubita dei tempi di reazione dell'amministrazione comunale: e propone che siano gli stessi residenti di piazza Mozart ad alzare il muro, ovviamente chiedendo al sindaco di non pagare le tasse comunali nei prossimi anni per pareggiare il conto. [gallery columns="4" ids="21053,21054,21055,21056"]
Giuliano Soldà che anche stavolta si è recato sul posto sia prima dell'esondazione sia a danno avvenuto. "L'8 luglio - afferma
Daniele Toselli, uno dei residenti - c'era la scusante della 'bomba d'acqua' o, se preferiamo, di questa onda anomala che in un solo colpo ha lasciato il letto del fiume per travolgere prima il nostro abitato, poi la frazione di Masciago. Questa volta, però, c'è davvero negligenza da parte dell'amministrazione comunale visto che il livello dell'acqua saliva piano piano e che non è stato fatto nulla per proteggerci meglio". Il riferimento è ai sacchi di sabbia che, secondo tutti i residenti dello stabile, erano una difesa ridicola. Tanto che con l'innalzamento del livello del fiume è stato chiesto alla Protezione civile di portarne altri perché era evidente che non sarebbero bastati a contenere l'acqua. "Ci è stato risposto che non ne avevano - affermano i residenti - qualcuno ha tentato di dire ce li stavano preparando. Eppure l'allerta meteo, l'avviso di criticità, era stato diffuso da giorni. Già dall'alluvione rischiata mercoledì 12 tutti i mezzi di comunicazione avevano diffuso il bollettino facendo presente che sabato sarebbe accaduto il disastro. Così è stato: ma il Comune in quei giorni non solo non si è attrezzato, ma neanche si è premurato di dirci che non avendo i mezzi era opportuno che provvedessimo noi da soli a difenderci". Fatto sta che l'acqua ha abbattuto i sacchi e ha subito trovato la strada libera per entrare ancora nelle cantine e nei garage dove ha raggiunto il metro e mezzo di altezza. Per fortuna i residenti, già dalla sera precedente, avevano provveduto a parcheggiare altrove le loro vetture. La beffa però non è mancata: proprio il giorno precedente era arrivata la fattura da 10 mila euro per la sistemazione dell'impianto elettrico, ancora provvisorio dopo l'alluvione dell'8 luglio. I condomini avevano già speso altri 10 mila euro per la pulizia e la sanificazione degli spazi comuni. Per rendere utilizzabile tutto lo stabile la spesa preventivata era di 80 mila euro, anche se il danno complessivo subito (comprensivo delle automobili rese inservibili) è di 700 mila euro. "Ora la colpa è del Comune - dichiarano in coro i residenti - noi non sborsiamo un solo centesimo né per risistemare tutto né per alzare quel muro che ci è stato promesso". Qualcuno, però, dubita dei tempi di reazione dell'amministrazione comunale: e propone che siano gli stessi residenti di piazza Mozart ad alzare il muro, ovviamente chiedendo al sindaco di non pagare le tasse comunali nei prossimi anni per pareggiare il conto. [gallery columns="4" ids="21053,21054,21055,21056"]