Bovisio M., alluvione: Soldà chiede spiegazioni alla Regione

"Sul fatto che si sia trattato di una 'bomba d'acqua' non ci sono più dubbi. Però mi piacerebbe capirne anche il motivo. E visto che si susseguono le voci che indicano qualcosa di anomalo nella gestione dell'acqua al lago di Montorfano, vorrei davvero capire dalla Regione se è vero. Non tanto per fare un esercizio di ricerca di responsabilità, ma per sapere se la nostra alluvione è dovuta a un errore umano o all'eccezionalità dell'evento". Lo afferma il sindaco
Giuliano Soldà,

"Sul fatto che si sia trattato di una 'bomba d'acqua' non ci sono più dubbi. Però mi piacerebbe capirne anche il motivo. E visto che si susseguono le voci che indicano qualcosa di anomalo nella gestione dell'acqua al lago di Montorfano, vorrei davvero capire dalla Regione se è vero. Non tanto per fare un esercizio di ricerca di responsabilità, ma per sapere se la nostra alluvione è dovuta a un errore umano o all'eccezionalità dell'evento". Lo afferma il sindaco

Giuliano Soldà, seduto alla scrivania del suo ufficio, mentre osserva al computer tutti i dati che è riuscito a raccogliere in questi giorni. "L'acqua - osserva ancora stupefatto - ha fatto alzare il livello del Seveso di quattro metri in due ore. Sono caduti 125 millimetri di pioggia in sole due ore. Un raffronto dà la dimensione del fenomeno: a luglio, guardando i dati degli ultimi 30 anni, cadono 110 millimetri nell'arco di un mese intero. Siamo andati oltre in meno di una notte". Al computer ci mostra zone colorate. Da quelle gialle che indicano tutto il percorso compiuto dal Seveso prima di inondare la Monza-Saronno a quelle blu che indicavano le zone critiche così come indicato nel piano di emergenza fatto tra i 2007 e il 2008. Il fiume però ha sorpreso tutti: è esondato prima di arrivare in quella zona, travolgendo prima piazza Mozart e poi l'abitato di Masciago. Intanto Soldà snocciola alcuni numeri. Viene la tristezza solo a sentirli: 21 strade allagate, 51 immobili che tutto sommato alla fine della lunga notte se la sono cavata da soli, altri 8 che hanno dovuto ricorrere all'aiuto della Lambro Spurghi. Ben 300 le famiglie coinvolte, 10 le attività commerciali. Ci dice fortunatamente che

Marco Vitale, il panettiere di Masciago, ha riaperto la sua attività compresa la produzione di pane. Sembrava in ginocchio, si è rimboccato le maniche anche se chissà a costo di quali sacrifici. L'acqua passando ha provocato danni, ma questa è una dimostrazione di tenacia e un bel segno di speranza: i segni che si vedono sulle mura delle case devono essere soltanto un lontano ricordo.