Bovisio M.: braccio di ferro tra Comune e kebab

Attività sospesa, anzi chiusa. Forse rimane aperta. E' un bel rebus la sorte del "Santa Sofia", l'attività di kebab di asporto situata in corso Italia nel pieno centro del paese. Una vicenda ancora difficile da decifrare e caratterizzata da un bel braccio di ferro tra la proprietà e l'amministrazione comunale. Tutto ha avuto inizio il 7 marzo quando dal municipio è stata emessa un'ordinanza di sospensione dell'attività. Motivata con il fatto che il titolare, un turco di 40 anni residente a Vi...

Attività sospesa, anzi chiusa. Forse rimane aperta. E' un bel rebus la sorte del "Santa Sofia", l'attività di kebab di asporto situata in corso Italia nel pieno centro del paese. Una vicenda ancora difficile da decifrare e caratterizzata da un bel braccio di ferro tra la proprietà e l'amministrazione comunale. Tutto ha avuto inizio il 7 marzo quando dal municipio è stata emessa un'ordinanza di sospensione dell'attività. Motivata con il fatto che il titolare, un turco di 40 anni residente a Vigevano, non aveva più alcun titolo per stare in Italia. Il suo permesso di soggiorno, del resto, era scaduto nel 2007 e la Questura non aveva più dato il benestare al rinnovo poiché non era in possesso di tutti i requisiti. Ottenuto il foglio di espulsione dall'Italia, insomma, la Polizia l'ha prontamente notificato e gli uffici hanno sospeso l'attività. Lui, in un primo momento, ha reagito in modo acconsenziente: il giorno dopo, ovvero l'8 marzo, ha presentato la documentazione per la cessazione dell'attività. Non sembrano quello, però, le vere intenzioni: tanto che il sabato 9, quando gli uomini delle Polizia locale hanno cessato il loro turno di lavoro alle 19.30, al "Santa Sofia" hanno alzato le saracinesche per accogliere i clienti. Sono stati però beccati dai Carabinieri verso la mezzanotte: generalizzati tutti i presenti, con ogni probabilità scatterà qualche denuncia. In settimana allo Sportello unico per le attività produttive si è presentato un altro turco con la Scia (la dichiarazione di inizio attività) per il "Santa Sofia". Foglio respinto al volo dal Comune poiché il turco non ha mai frequentato alcun corso e quindi non ha i requisiti per la somministrazione di alimenti e bevande. Vedremo nei prossimi giorni come andrà a finire. Di certo i residenti del quartiere, che non ne potevano più degli schiamazzi dovuti alla presenza del locale, in questi giorni stanno tirando un sospiro di sollievo.