Alla scoperta dei manicomi: la loro presenza sul territorio, la loro storia, la loro architettura. È la nuova proposta dell'assessorato alla Cultura che, in collaborazione con Isal (Istituto per la storia dell'arte lombarda), organizza il secondo ciclo dell'iniziativa "Andar per arte". Una rassegna che lo scorso anno aveva suscitato un forte interesse e che, come spiega il sottotitolo, ha come scopo quello di "conoscere il territorio per conoscere se stessi". Da dove arriviamo, perché abbiamo alcuni edifici sul territorio, che funzione avevano, com'è cambiato il modo di costruirli e di viverli. Il primo appuntamento è in programma mercoledì 26 giugno alle 21 nella sala mostre del palazzo municipale e prenderà in considerazione una delle strutture più avvolta dal mistero di tutto il circondario. Il professor

Ferdinando Zanzottera, docente di Storia dell'architettura al Politecnico di Milano, interverrà sul tema: "L'architettura manicomiale tra storia e attualità. I casi emblematici degli ospedali psichiatrici di Mombello e Milano". A distanza di pochi giorni, ovvero domenica 30 giugno è invece in programma la visita guidata "Voci e luoghi del silenzio: dalla struttura del manicomio di Mombello al Museo d'Arte Paolo Pini ex ospedale psichiatrico di Milano". La partecipazione alla conferenza del mercoledì è libera e gratuita, mentre per la visita guidata è richiesto un pagamento. Sarà realizzata al raggiungimento di un numero minimo di iscritti. Per informazioni e iscrizioni è necessario rivolgersi all'ufficio Cultura (tel.: 0362/511.228 oppure anche via mail scrivendo a

cultura@comune.bovisiomasciago.mb.it). "E' un'iniziativa che mi piace molto - afferma

Giovanni Sartori, assessore alla Cultura - perché questi luoghi, sempre considerati come casa della malattia e dell'emarginazione, sono strutture di grande valore architettonico. E credo sia utile avere qualche informazione in più su Mombello, che si trova a pochi passi dal nostro confine e che, probabilmente, pochi di noi hanno mai avuto la possibilità di visitare e di apprezzare. Farlo con un docente universitario è un'occasione irripetibile".