Bovisio M.: Edoardo Piva, ambasciatore per un giorno al Parlamento europeo
In un periodo in cui si parla di integrazione e di solidarietà, un nostro concittadino ha dato una lezione a tutti. Istituzioni comprese: perfino al Parlamento Europeo.
Edoardo Piva, bovisiano di 11 anni, nelle scorse settimane ha consegnato una lettera direttamente nelle mani del Presidente Martin Schulz accompagnato dagli applausi degli europarlamentari. Il piccolo ambasciatore si è fatto portavoce del sentimento di tutti coloro che desiderano un'Europa meno egoista e semp...
In un periodo in cui si parla di integrazione e di solidarietà, un nostro concittadino ha dato una lezione a tutti. Istituzioni comprese: perfino al Parlamento Europeo.
Edoardo Piva, bovisiano di 11 anni, nelle scorse settimane ha consegnato una lettera direttamente nelle mani del Presidente Martin Schulz accompagnato dagli applausi degli europarlamentari. Il piccolo ambasciatore si è fatto portavoce del sentimento di tutti coloro che desiderano un'Europa meno egoista e sempre più attenta nei confronti delle necessità dei Paesi africani: perché la nostra soddisfazione e la nostra piena realizzazione passa attraverso la solidarietà nei confronti delle popolazioni più svantaggiate. Edoardo non ha consegnato una lettera qualunque: era quella stretta nelle mani di Yaguine e Fodè, due adolescenti della Guinea che il 28 luglio 1999 si erano imbarcati clandestinamente su un aereo diretto a Bruxelles. Volevano portarla al Parlamento europeo per chiedere aiuto nella costruzione di scuole in Africa, ma non sono mai sbarcati vivi da quel volo: morti assiderati durante il viaggio. Alla loro lettera non è mai stata data risposta. "Ho visto il film 'Il sole dentro' - racconta Edoardo - che narra questa triste vicenda. Prima a casa, poi alla Campanella con tutta la scuola. E ho partecipato all'iniziativa "Fatti sentire" promossa dalle scuole italiane in seguito all'uscita del film, che consisteva nella redazione di una lettera". Lui, insieme ad altri quattro alunni (uno di Venezia, uno di Roma, uno di Terni e uno della Sicilia), è stato selezionato dalla giuria (composta dal regista Paolo Bianchini, da parlamentare, rappresentanti del Ministero per la Pubblica istruzione) su un totale di 1.500 partecipanti ed è andato a Bruxelles. Là, in qualità di giovane del gruppo, ha avuto l'onore di leggere lo scritto dei due sfortunati adolescenti africani e di presentare un suo progetto, intelligente e a costo zero: "Credo che sia molto utile creare un forum su Internet aperto a tutti i giovani tra gli 11 e i 14 anni. Uno spazio di confronto tra i giovani che possono presentare i loro progetti. Diventerebbe ancora più efficace se, una volta all'anno, si riuscisse a farlo seguire da un incontro con i parlamentari chiamati a dare risposte concrete". Il nostro piccolo ambasciatore, insomma, ha già le idee molto chiare. E nei giorni scorsi è stato ricevuto in municipio, insieme ai genitori Alessandra e Airaldo, dal sindaco
Emanuele Galimberti. "Questa esperienza mi ha cambiato - ha raccontato Edoardo al primo cittadino - perché se fino a poco tempo fa vedevo l'Africa come una realtà lontana, ora ho capito che si può aiutare tutta la popolazione di quel continente direttamente nella terra d'origine senza costringerla a cercare fortuna in Europa". Il Sindaco ha vissuto questo incontro con molto interesse e con orgoglio, felice per quanto ha fatto nel suo piccolo un nostro alunno che, nella sua semplicità, ha le idee più chiare di molti adulti. "Se quei due ragazzi non fossero morti - ha affermato Galimberti - forse quella lettera non sarebbe mai stata consegnata. Sono contento che un regista abbia deciso di sensibilizzare l'opinione pubblica con un film, mi fa piacere che il nostro Edoardo abbia consegnato la lettera a cui spero che ora si dia finalmente risposta. Infine non posso che esprimere tutto il mio compiacimento per il suo progetto che ha illustrato al Parlamento europeo: il fatto che questa sensibilità e queste idee arrivino da un ragazzo è motivo di soddisfazione e di speranza".
Emanuele Galimberti. "Questa esperienza mi ha cambiato - ha raccontato Edoardo al primo cittadino - perché se fino a poco tempo fa vedevo l'Africa come una realtà lontana, ora ho capito che si può aiutare tutta la popolazione di quel continente direttamente nella terra d'origine senza costringerla a cercare fortuna in Europa". Il Sindaco ha vissuto questo incontro con molto interesse e con orgoglio, felice per quanto ha fatto nel suo piccolo un nostro alunno che, nella sua semplicità, ha le idee più chiare di molti adulti. "Se quei due ragazzi non fossero morti - ha affermato Galimberti - forse quella lettera non sarebbe mai stata consegnata. Sono contento che un regista abbia deciso di sensibilizzare l'opinione pubblica con un film, mi fa piacere che il nostro Edoardo abbia consegnato la lettera a cui spero che ora si dia finalmente risposta. Infine non posso che esprimere tutto il mio compiacimento per il suo progetto che ha illustrato al Parlamento europeo: il fatto che questa sensibilità e queste idee arrivino da un ragazzo è motivo di soddisfazione e di speranza".